Si è tenuto nella giornata odierna il Consiglio regionale della Uilm Basilicata in video conferenza alla presenza del Segretario Nazionale Bruno Cantonetti, convocato per una disamina della situazione industriale a livello nazionale e regionale tenuto conto anche della grave emergenza sanitaria che ha devastato complessivamente le certezze o le poche certezze che tutti noi avevamo.
Siamo ripartiti da dove eravamo rimasti nel mese di febbraio, ovvero dal licenziamento illegittimo da parte della Riplastic ai danni di un nostro delegato, Giovanni Marsico che siamo convinti – perché nella ragione – sarà reintegrato perché sarà fatta giustizia.
Nella sua relazione introduttiva, il Segretario Regionale Marco Lomio, riprendendo la suddetta vicenda, ha assicurato che verrà compiuto ogni sforzo sindacale e legale affinché Giovanni possa rientrare a testa alta all’interno della Riplastic e sarà quel giorno – come già detto – accompagnato ai cancelli da tutti noi.
Grave la situazione industriale all’interno della nostra Regione, caratterizzata da tante vertenze e da tante preoccupazioni legate alla tenuta complessiva sociale e industriale perché la pandemia ha evidenziato le criticità del nostro sistema industriale ancorato a lobby, ad una burocrazia incessante che non consente il rinnovamento che noi tutti, come UILM Basilicata, auspichiamo.
Se da un lato la FCA ha confermato il piano di investimenti allocati per lo stabilimento di Melfi, dall’altro è sotto gli occhi di tutti una crisi del mercato dell’automotive che davvero – altrimenti si rischierà grosso – ha bisogno di ogni azione, a partire da incentivi strutturali per la rottamazione che probabilmente da soli non bastano, ma è necessario riprogrammare il sistema complessivo di come si vendono le macchine perché, se da un lato il passaggio dal diesel all’ibrido rappresenta un cambiamento epocale anche dal punto di vista delle tematiche ambientali, dall’altro il costo delle autovetture ibride non potrà essere accessibile a tutti; in tal senso la politica delle formule leasing, che stanno sempre più prendendo piede, vanno riprogettate anche sotto forma di deduzioni fiscali che possano consentire una più ampia platea di acquirenti.
Preoccupano le situazioni di alcune aziende dell’indotto di Melfi, a partire dalla Ti Group, Plastiche Melfi e dalla Baomarc che ha comunicato la delocalizzazione della produzione e dunque il trasferimento dei lavoratori.
Difficile è anche la situazione di una storica azienda del potentino, Italtractor con i suoi 300 dipendenti e con in aggiunta un indotto indiretto, a causa da un lato delle scelte industriali sempre più indirizzate ad esternalizzazioni e dall’altro l’acquisto delle catene e di altri particolari che venivano non solo assemblate nello stabilimento di Potenza ma anche realizzate nella loro interezza.
L’incontro in Prefettura di ieri, in relazione alla vertenza amianto che coinvolge i lavoratori Ex Firema oggi TFA grida vendetta, perché è paradossale già di per se, vista la non esigibilità di una legge dello Stato che non consente a molti lavoratori la possibilità di andare in pensione attraverso i benefici conseguiti dall’esposizione all’amianto; peggio ancora per coloro, lavoratori Ex Firema, Ex Bacino Firema, che hanno terminato gli ammortizzatori sociali e dunque oggi sono senza nessun tipo di sostentamento per se e per le proprie famiglie.
Il settore ferroviario è un settore non in crisi, dove sono previsti ingenti e corposi investimenti per i prossimi anni ed è paradossale che due stabilimenti, quello della Ferrosud e quello della TFA, per vicende diverse, ancora non trovano un vero rilancio; è necessario fare rete attraverso anche la collaborazione di Hitachi al fine di creare sinergie in rete, nuovi asset produttivi, linee strategiche industriali, insomma rendere esigibile un grande sogno della UILM: il distretto ferroviario lucano.
Ben diverso è il quadro che emerge in Val d’Agri e nel nuovo centro petrolifero di Tempa Rossa, due facce della stessa medaglia. Eni deve assumersi una volta per tutte la propria responsabilità rispetto a ciò che negli ultimi mesi soprattutto sta avvenendo attraverso tagli indiscriminati all’occupazione e che non c’entrano nulla ne con la pandemia e non dovrebbero c’entrare nulla relativamente al prezzo del barile; altrimenti quando il prezzo del barile era molto favorevole avremmo dovuto incrementare l’occupazione del 70%. Cosa che non è avvenuta. L’unica verità, e lo diciamo chiaro, è che il lavoro, i posti di lavoro, e i lavoratori sono letteralmente utilizzati da questi colossi industriali, tra l’altro pubblici e privati, per il raggiungimento dei propri scopi, vedesi nuove concessioni e nuove implementazioni. Siamo stanchi di una situazione che si protrae da troppi mesi e la politica lucana, la politica quella con P maiuscola ben rappresentata da quel territorio, dovrebbe maggiormente preoccuparsi delle stranezze, della poca trasparenza, del raggiro del patto di sito, dei cambi di appalto repentini che poi si sgretolano in fretta e che hanno come risultato finale una profonda inquietudine e tensione tra lavoratori ma complessivamente anche di tenuta sociale del territorio.
Merito anche di questa situazione è di chi rappresenta ai tavoli Eni, ovvero Confindustria Basilicata, che dovrebbe avere anche lei stessa il dovere di tenuta sociale ed industriale della nostra Regione ma capiamo bene, perché sotto gli occhi di tutti, che quando si vive di conflitto di interessi difficilmente si può fare la cosa giusta. Nelle prossime ore, come Organizzazione Sindacale, convocheremo un ulteriore direttivo di tutti i dirigenti della Val d’Agri e assieme a loro, visti gli ultimi accadimenti – Vertenza Caruso, Vertenza Nico, Vertenza Ram/Termomeccanica – verranno decise forti e dirompenti azioni sindacali di cui Eni dovrà necessariamente tener conto. Basta giocare con la vita delle persone!
Anche se a distanza, il consiglio regionale della UILM con orgoglio ed emozione ha proceduto all’aggiudicazione della Borsa di studio intitolata a Franco Santarsiero di cui siamo giunti alla terza edizione, che prevede un riconoscimento al merito e ai meriti sonatistici per i nostri iscritti o i figli dei nostri iscritti; quest’anno la borsa di studio è stata assegnata ad un nostro dirigente sindacale, Antonio di Matteo RSU della Business Logistic di Melfi. E’ stato un momento emozionante per tutti noi anche nel ricordo di Franco Santarsiero che rappresenterà per la UILM di Basilicata sempre un esempio da seguire.
Il Segretario Nazionale della UILM Bruno Cantonetti, ha chiuso questa bellissima giornata attraverso una analisi complessiva della situazione industriale nel nostro Paese manifestando le difficoltà che noi tutti viviamo ma allo stesso tempo ha fatto presente quanto sia necessario implementare anche in questo momento l’azione sindacale di noi tutti – a tutti i livelli – perché era, è e sarà un punto di riferimento serio, concreto, riformista e autonomo per i lavoratori e per tutti coloro che davvero creano valore aggiunto all’interno del nostro Paese. Il distretto ferroviario lucano, vero obiettivo della UILM, ha concluso il Segretario Cantonetti, è sicuramente da perseguire grazie anche al concreto sostegno della struttura nazionale.