Il Consiglio degli Studenti dell’Unibas ha inviato una lettera aperta alla Magnifica rettrice Aurelia e a tutti i docenti dell’Unibas per esprimere il proprio dissenso in merito allo sciopero e chiediere espressamente che gli appelli di esame vengano comunque garantiti.
Lettera aperta
alla Magnifica Rettrice dell’Università degli Studi della Basilicata Prof.ssa Aurelia Sole
Ai docenti dell’Università degli Studi della Basilicata
Il Consiglio degli Studenti chiede il recupero degli appelli che saranno sacrificati entro 14 giorni dalla data in cui si sciopera.
In qualità di studenti, ancor prima che rappresentanti eletti nei vari Organi di Ateneo, riteniamo di prendere le dovute distanze dallo sciopero previsto per il periodo compreso tra il 1 settembre ed il 31 ottobre, indetto dal Movimento per la dignità della docenza universitaria, con cui è stata proclamata l’astensione dallo svolgimento degli esami di profitto nelle Università italiane.
Da sempre riteniamo di estrema importanza e di interesse generale gli obiettivi della formazione e della ricerca, nonché della terza missione, rientranti nel significato stesso di Università al fine di garantire un diritto allo studio di qualità; così come operiamo nella convinzione che debbano intensificarsi gli sforzi e gli interventi del Governo e nel nostro caso delle Istituzioni locali per garantire una formazione ed una ricerca d’eccellenza e allo stesso tempo contempliamo e difendiamo il diritto di sciopero come un diritto di libertà, come sancito dall’art. 40 della Costituzione Italiana.
Nulla da dire, dunque, sulle motivazioni ritenute legittime, che hanno portato circa 5444 docenti di 79 Università italiane e Centri di Ricerca, tra cui 41 dell’Università degli Studi della Basilicata, ad aderire al suddetto sciopero; contestiamo apertamente però, la scelta di individuare come vittime della disputa gli studenti, a cui non è imputabile alcuna responsabilità né alcuna colpa, per le discutibili scelte operate in questi anni in materia di scatti stipendiali, dai Governi che si sono succeduti e che ad oggi sono l’oggetto del contendere.
Nonostante le buone intenzioni dei promotori, la scelta di impedire agli studenti di avvalersi della facoltà di sostenere un esame nella sessione autunnale, sicuramente non
è il modo migliore per ottenere da parte nostra solidarietà e sostegno nel portare avanti i pur condivisibili ideali che ispirano la vostra battaglia.
Molto spesso sentiamo dire che le giovani generazioni non sanno più per cosa battersi, noi proviamo a batterci nel nostro piccolo abbracciando le battaglie che da vicino riguardano un diritto allo studio dignitoso per i circa 7000 studenti dell’Unibas. A proposito di scioperi ci piace ricordare quanti in passato si sono