Dopo trent’anni di estrazioni e di significativi introiti , è cruciale che Eni sia chiara e trasparente nella pianificazione del futuro. De Scalzi ha il dovere di presentare i piani futuri e discuterli anche con chi rappresenta i lavoratori.
Mercoledì 5 giugno nell’hotel Likos di Grumento Nova si è svolto il Consiglio Territoriale della UIL UILM di tutti i delegati che lavorano all’interno del Centro Oli Eni Val d’Agri, alla presenza del Coordinatore dell’Area Giovanni Galgano, del Segretario regionale della Uilm Marco Lomio e del Segretario Generale della UIL Basilicata Vincenzo Tortorelli; un incontro cruciale per discutere delle sfide e delle opportunità relative alla situazione industriale, estrattiva e occupazionale della regione.
Durante il Consiglio, è stato ampiamente discusso dell’esito dell’incontro ultimo tenutosi con i vertici di Eni presso Confindustria Basilicata ,durante il quale Eni ha confermato che le attività per il 2024 sono in linea con le previsioni, assicurando che non vi saranno impatti negativi né sulle attività né sull’occupazione. Tuttavia, nonostante queste rassicurazioni, c’è una percezione di “silenzio apparente” che desta preoccupazioni.
Uno dei punti principali emersi è l’urgenza di accelerare non solo la tenuta delle attività preesistenti, ma anche l’avvio di investimenti alternativi. Questi sono considerati da noi fondamentali per garantire un futuro sostenibile per le nostre comunità in ogni senso .
È stato sottolineato che il futuro non si costruisce dall’oggi al domani, ma richiede una pianificazione decennale con idee chiare e il coinvolgimento di tutti gli attori interessati. Dobbiamo muoverci rapidamente e mettere tutti gli interessati intorno allo stesso tavolo”ha dichiarato Il Coordinatore Uil della Val D’Agri Giovanni Galgano .” Questo processo di accelerazione non solo consoliderà gli interessi economici locali, ma garantirà anche uno sviluppo equilibrato e sostenibile per la Val D’Agri”e ovviamente la mantenuta degli attuali livelli occupazionali; non possiamo perdere nemmeno un posto di lavoro“.
La politica lucana è chiamata a mettere allo stesso tavolo tutti i soggetti coinvolti, affinché si assumano le proprie responsabilità e contribuiscano con la loro visione. Si sottolinea una mancanza di visione e di coordinamento negli ultimi anni, che è ulteriormente aggravata dal vuoto politico seguito alle elezioni regionali.
Il segretario regionale della Uil Vincenzo Tortorelli intervenendo ha sottolineato che “nel rapporto sull’economia regionale la Banca d’Italia ha segnalato che nel settore estrattivo la produzione di petrolio greggio nello scorso anno è diminuita del 3,4 per cento rispetto all’anno precedente e quella di gas naturale si è ridotta in misura più intensa (-9,3 per cento). La prima conseguenza è una riduzione delle royalties corrisposte alla Regione e ai Comuni lucani interessati dalle attività estrattive per l’anno in corso, ancora più marcata in quanto il valore della produzione a prezzi correnti, che era aumentato nel 2022, ha risentito inoltre del calo delle quotazioni, riducendosi in base alle stime di Bankitalia di quasi un quinto per il petrolio e di quasi un quarto per il gas. Si determina dunque – ha aggiunto Tortorelli – una situazione che richiede un monitoraggio urgente e trasparente soprattutto per le finanze della Regione specie a seguito dell’operazione di anticipazione delle royalties 2024 decisa dalla Giunta Regionale per ripianare i debiti nella sanità.
Anche per questo la Uil – ha detto Tortorelli – sollecita il Presidente Bardi a ricostituire quanto più rapidamente la Giunta Regionale per avere interlocutori istituzionali con i quali affrontare tutte le problematiche sociali ed occupazionali per mettere in salvo la Basilicata, a partire dagli occupati a rischio nel settore petrolifero”. La nuova Giunta diventa inoltre condizione necessaria alla riconvocazione del Tavolo Trasparenza (petrolio) con la presenza delle compagnie”
Un altro punto cruciale riguarda il ripristino del presidio sanitario 118 all’interno del centro industriale di Viggiano. Recentemente, il presidio è stato spostato presso il Comune di Viggiano, una decisione presa senza consultare le organizzazioni sindacali e considerata inadeguata per garantire la sicurezza dei lavoratori in caso di incidenti. È stato chiesto al presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, di intervenire per riportare il presidio nella sede più opportuna all’interno del centro industriale e nel frattempo chiederemo al Prefetto di convocare urgentemente il tavolo per verificare il relativo Piano di emergenza.
È stato ribadito che ci sono circa 700.000 euro nel bilancio regionale destinati alla sorveglianza sanitaria dei lavoratori dell’indotto Eni di Viggiano, fondi che devono essere utilizzati per migliorare la sicurezza e la salute dei lavoratori. È necessario riprendere i discorsi con la Regione Basilicata per assicurare che questi fondi vengano investiti adeguatamente per i lavoratori.
L’Osservatorio Paritetico Territoriale della Val d’Agri (OPT), un organismo che in passato ha prodotto importanti risultati verso l’attuazione degli impegni con le comunità e i lavoratori, negli ultimi anni ha perso efficacia. È fondamentale riattivare questo tavolo e rendere operativi i discorsi delle Rappresentanze dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriale (RLS-T).
Altresi, alla luce anche degli ultimi incidenti stradali occorsi sulle strade dell’area industriale di Viggiano, chiederemo alla Regione Basilicata ed Api Bas di ripristinare la giusta segnaletica stradale ed ogni elemento di sicurezza a partire dai dissuasori di velocità che consentano di ripristinare una adeguata sicurezza .
Si è discusso anche del rinnovo contrattuale dei metalmeccanici della UIL, con due punti fondamentali: un aumento salariale di 280 euro al mese e la riduzione dell’orario di lavoro da 40 a 35 ore settimanali. Questi cambiamenti sono cruciali per migliorare la sostenibilità del lavoro in Italia e adeguarsi ai cambiamenti in atto. Il confronto a livello nazionale continuerà nei mesi di Giugno e Luglio con diversi incontri già calendarizzati a partire da quello del 18 Giugno .Intanto , l’indicatore IPCA per il 2023 è stato certificato al 6,9%, portando un aumento salariale di oltre 100 euro mensili per i lavoratori metalmeccanici, un passo importante per recuperare l’inflazione galoppante . “ Crediamo fermamente che il prossimo rinnovo contrattuale porterà significativi benefici per tutti i lavoratori del settore” ha concluso il Segretario Genenerale della Uilm Marco Lomio.
In conclusione, si chiede ad Eni di presentare un piano industriale dettagliato e trasparente, che includa investimenti alternativi alle estrazioni petrolifere. Eni deve impegnarsi a costruire il futuro oggi, per evitare di perdere tempo prezioso che potrebbe condannare le nostre comunità , la nostra Regione. La Uilm Uil coinvolgerà tutti gli attori, inclusi i vertici di Eni, per stabilire un tavolo di discussione e delineare il futuro del centro petrolifero e delle comunità locali. E’ essenziale che l’amministratore delegato di Eni Claudio De Scalzi venga in Basilicata per spiegare alle comunità locali e alla politica la visione programmatica di Eni per la Val D’agri e il Centro Oli.
Dopo trent’anni di estrazioni e di significativi introiti, è cruciale che Eni sia chiara e trasparente nella pianificazione del futuro. De Scalzi ha il dovere di presentare i piani futuri e discuterli anche con chi rappresenta i lavoratori.