Gli operatori aderenti al Cam contestano in una nota l’aumento del 100% della tassa di soggiorno approvato dal Consiglio comunale di Matera.
Si tratta di un provvedimento che accoglie solo marginalmente le proposte avanzate dagli addetti ai lavori nel corso di un recente confronto col Comune e che per questo viene contestato duramente.
Seguiranno, anche attraverso comunicati congiunti con le altre associazioni di categoria, annunci sulle iniziative che saranno intraprese. Di seguito la nota integrale del Cam
Strana città Matera!
Matera, capitale europea della cultura del 2019, si rivela una città in cui alcuni amministratori comunali, o meglio “pontieri” – come amano definirsi – sono in realtà “avvelenatori di pozzi”.
E’ il caso dell’aumento (indiscriminato) del 100% della tassa di soggiorno approvato dal Consiglio comunale, nonostante i reiterati incontri chiarificatori che le associazioni di categoria avevano chiesto e ottenuto, nelle scorse settimane, con gli assessori al Bilancio, Quintano, e al Turismo, Poli Bortone. Si è trattato sia di un momento importante di sinergia tra operatori, mai così compatti fino ad oggi, ma anche di confronto pacato e (apparentemente) oggettivo in materia, col governo cittadino.
Recentemente, infatti, gli operatori del settore ricettivo cittadino credevano di essere addivenuti ad un accordo, ovvero una possibilità per l’amministrazione comunale affinché brillasse finalmente per cultura di ascolto e mediazione, le basi di quel civismo che avrebbe dovuto animare la giunta De Ruggieri, stando almeno agli intenti elettorali: aumentare la tassa del 50% a partire dal 1° gennaio 2018, istituendo un tavolo tecnico con le associazioni per concordare l’impiego degli introiti nel capitolo di spesa dei servizi turistici e non della “finanza creativa” come avvenuto fino a qualche tempo fa.
Le motivazioni addotte dagli operatori per dimezzare l’aumento (come il mancato utilizzo degli introiti della tassa per potenziare l’apparato dell’accoglienza e la programmazione in città o la permanenza media di 1,68 giorni e l’assenza di tasse simili nei centri viciniori) erano state considerate più che ragionevoli, salvo poi cedere ancora una volta alla tentazione di far piombare le scelte dall’alto, da una giunta in cui la gran parte delle deleghe sembra essere stata assegnata dalla dea bendata.
Ma per Matera non si prospetta l’avvenire della fortuna bensì un avvenire di fortuna, un futuro con poche utopie e molte distopie (per restare in tema 2019) nel quale, dismessi gli abiti del civismo elettorale, si è preferito vestire le divise dei colonnelli, fermo restando che gli abusivi restano al posto loro, il turismo “mordi e fuggi” senza discipline d’ingresso anche, mentre si calca ancora una volta la mano su chi sta cercando di fare del proprio lavoro, oltre che un introito per se stesso e una fonte stabile e duratura di occupazione, anche un motivo prestigio per l’intera città.
Forma delirante e punteggiatura sbagliata: l’ultimo atto in ordine di tempo dell’amministrazione De Ruggieri è uguale al primo comunicato stampa partorito dall’Ente dopo aver liquidato il suo ottimo portavoce quello con cui, triste monito, qualcuno voleva ricordarci che effettivamente Matera è una città strana. Come dargli torto?
Intanto, nelle prossime ore gli operatori del settore ricettivo di Matera, attraverso le proprie sigle, annunceranno le azioni mirate a esprimere il più totale dissenso nei confronti di questo cieco e ottuso accanimento.
Siamo tutti avvisati!
Di seguito la replica dell’assessore al turismo Adriana Poli Bortone alla nota del Cam
Spiace che il consorzio CAM abbia inteso presentarsi con un comunicato dalle epressioni dure, ma privo di motivazione ragionevoli. E’ singolare pensare che da un confronto possa uscire un vincitore assoluto ed uno sconfitto altrettanto assoluto . Dai confronti fra persone disponibili e di buon senso si esce con mediazioni frutto di ragionevole concertazione. Devo registrare, con grande rammarico che proprio coloro che attualmente traggono dal turismo il massimo del vantaggio non intendono collaborare perché attraverso la tassa di soggiorno si possono dare alla città servizi migliori in termini di qualità attraverso una serie di interventi da attuare con gli introiti di una tassa di scopo; tassa che abbiamo più volte ribadito agli operatori e ieri in consiglio comunale dovrà essere frutto di concertazione fra l’amministrazione comunale (giunta e consiglio) e gli operatori tutti del settore, anche al fine di poter creare nuovi posti di lavoro ai quali giustamente aspirano tanti giovani materani.
Giusto per memoria: abbiamo accettato lo slittamento dell’applicazione della tassa aggiornata al 1 gennaio 2018, abbiamo abbassato da quattro a tre il numero dei giorni soggetti a tassa, abbiamo, ovviamente differenziato fra strutture a 4 e a 5 stelle ed altre strutture d’accoglienza. Noi riteniamo che questa sia la utile mediazione, frutto di una consultazione. Teniamo molto alla qualità dei servizi, perché Matera ha tutte le potenzialità per esprimersi al meglio. Una cosa comunque, ci piace infine ribadire. Ci dedicheremo sempre più all’esercizio della concertazione, ma metteremo da parte proroghe, assenza di bandi o eventuali corsie preferenziali convinti come siamo che la città è di tutti e che tutti, proprio tutti, devono avere gli stessi diritti.
Adriana Poli Bortone
Il direttivo del Consorzio replica al comunicato dell’assessore Poli Bortone
La replica dell’assessore Poli Bortone al Consorzio Albergatori di Matera sul raddoppio della tassa di soggiorno, deciso dalla Giunta comunale e approvato dal Consiglio, lascia contraddetti almeno quanto il provvedimento stesso, poiché appare decisamente fuori traccia, tentando di deviare l’attenzione dell’opinione pubblica su questioni che non competono agli operatori del settore ricettivo.
“Giusto per memoria”: gli albergatori materani, come più volte ribadito nel corso dei numerosi recenti incontri al Comune, non sono mai stati contrari ad un aumento della tassa di soggiorno. Piuttosto, hanno chiesto che questa fosse innalzata gradualmente, partendo da un incremento del 50%, con una revisione su base annua sulla scorta dei risultati dell’impiego dell’imposta in questione. Abbiamo spiegato, numeri alla mano, che tra l’altro non si può paragonare Matera – giustificando così l’aumento della tassa – alle altre mete turistiche d’arte d’Italia perché, nonostante l’exploit, questa non è ancora dotata dei servizi basilari e delle strategie di programmazione politica a lungo termine, utili a consacrarla come efficiente oltre che come “magnetica e attraente”. Ciò accade perché in 5 anni di vigenza della tassa di soggiorno questa non è mai stata destinata allo scopo per cui nasce e perché al Comune, dove sull’impiego di queste somme si è soliti glissare vistosamente, si è perso più tempo a mettere sulla bilancia gli equilibri interni che le questioni cruciali per il futuro della città. Ed ora si vuole recuperare il tempo perduto convinti che gli operatori debbano piegarsi ai voleri di chi, anziché incentivarlo, pare voglia scongiurare lo sviluppo turistico della città.
Dalle parole della Poli Bortone (“coloro che attualmente traggono dal turismo il massimo del vantaggio”) emerge una considerazione degli operatori quasi come fossero degli speculatori, senza pensare all’indotto che negli anni questi hanno generato, aiutando la città a rialzarsi dopo la debacle del Polo del salotto, e costruendo da soli l’immagine in costante ascesa di “città dell’accoglienza” (come dimostra la brandreputation che Matera ha su portali come booking.com o Trivago). Eravamo convinti che si stesse inaugurando la stagione del dialogo (quella nella quale non ci sono vincitori o vinti in termini assoluti) ma questa non può proseguire se si ignora lo “spirito critico” di chi, con professionalità e numeri, mette a servizio dell’amministrazione un’esperienza che, duole constatare, al momento a Palazzo di Città ancora manca.
Non è certamente questa, insomma, l’occasione per parlare di proroghe e bandi (meglio che se ne occupino gli organi competenti in materia): ciò che sta a cuore al CAM è preservare i sacrifici fatti da imprenditori lungimiranti in oltre dieci anni di attività con investimenti ingenti che oggi iniziano a dare i primi frutti e che una decisione miope e unilaterale dell’amministrazione rischia di vanificare seriamente.
Cioè la tassa è aumentata in valore assoluto di quale importo?