L’Amministratore Unico del Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto, Giuseppe Musacchio ha presentato questa mattina presso la sede di Matera della Camera di Commercio della Basilicata il “Piano nazionale di rimessa in efficienza delle opere idrauliche”. Si tratta di un importante e innovativo patrimonio di progettualità esecutivo e definitivo in grado, quindi, di dare risposte concrete alle esigenze di sicurezza ambientale dei cittadini, alla richiesta di acqua in quantità e qualità per l’agroalimentare del Made in Italy, all’occupazione.
Di seguito l’intervista rilasciata dall’Amministratore Unico del Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto, Giuseppe Musacchio: “A seguito delle complesse e dolorose vicende sociali ed economiche dettate dalla pandemia, il nostro Paese è stato chiamato ad un enorme sforzo di sistema che, con risorse proprie e comunitarie, possa rilanciare economia e occupazione. Tali investimenti consentiranno, se vi sarà la coerente concretezza operativa di percorrere le attese traiettorie di futuro che cittadini e imprese richiedono a gran voce.
In tale contesto i Consorzi di bonifica e la loro associazione nazionale e regionale, intendono continuare a interpretare con grande professionalità ed impegno il ruolo a cui vengono chiamati per le competenze affidate e con quella passione dettata dalla loro moderna ed originale formula di governance e partecipazione. Tutto ciò va nella direzione dell’interesse della nostra Italia e della nostra Regione. Gli investimenti per i progetti già finanziati e in via di cantierizzazione sono di quasi 200 milioni. In questa somma c’è molto di vecchio: pensiamo al Distretto G che è prossimo all’approvazione da parte del Cipe e per il quale siamo pronti a partire con i cantieri con un finanziamento di 87 milioni, pensiamo al BAS 03 che riguarda la Diga di San Giuliano per il quale il Cipe si è pronunciato, siamo agli adempimenti preliminari per aprire i cantieri e per questa opera abbiamo un finanziamento di oltre 32 miioni di euro. Abbiamo appaltato direttamente o tramite la SUAB nello scorso mese di agosto circa 50 milioni di euro che attengono a infrastrutture irrigue e interventi su invasi molto importanti come la diga di Marsico Nuovo e la traversa di Santa Venere. Poi abbiamo progettazione esecutiva per neuraulizzare una serie di criticità, penso alla distribuzione irrigua nell’ambito del Metapontino, perchè non possiamo più permetterci uno sperpero di risorsa idrica. Le siccità degli ultimi anni e l’ultima ci insegnano molto. Rispetto all’anno scorso abbiamo un trend che ci porta a dire che senza creare disagi al mondo agricolo abbiamo ottenuto risparmi idrici per circa 50 milioni di metri cubi, vuol dire che la sfida è ancora tutta da cogliere, perchè se con poco siamo riusciti ad ottimizzare una grande quantità di volumi, con sforzi più puntuali i benefici saranno ancora maggiori. La Basilicata ha una capacità di accumulare sulla carta di 1 miliardo di metri cubi di acqua, ad oggi la capacità di invaso si aggira intorno alla metà. Dobbiamo ricordare che la nostra risorsa soddisfa il potabile sopratutto pugliese, che ha una priorità. Per il mondo agricolo se non facciamo le formiche qualche rischio ad inizio anno lo dobbiamo correre prima di poter dire che abbiamo acqua a sufficienza. Ogni anno è una roulette russa. Quest’anno siamo partiti con invasi vuoti, la fortuna ci ha soccorso con le piogge primaverili di maggio e giugno e un po’ siamo stati virtuosi, riuscendo a portare un risparmio di oltre 50 milioni di metri cubi. La progettazione di nuove infrastrutture è già sui tavoli istituzionali condivisa dal Consorzio di Bonifica on Regione, Mit e Autorità di Bacino. Noi siamo il fronte office del mondo agricolo e imprenditoriale e non possiamo non prendere atto di quello che va migliorato e di quello che ci manca. Stiamo anche programmando investimenti che dovrebbero metterci ulteriormente a riparo di quelli che possono essere andamenti climatici sempre più bizzarri. Tutto questo in parallelo al discorso della fragilità idrogeologica del territorio. Perchè noi non dormiamo di notte nè quando non piove e nè quando piove, perchè quando piove con intensità dannose e un sistema infrastrutturale concepito negli anni Cinquanta, con un consumo del suolo assolutamente marginale, oggi dobbiamo rivedere l’intero sistema infrastrutturale idraulico”
La conferenza stampa con i giornalisti ha anticipato il convegno sul tema “Resilienza ai cambiamenti climatici, transizione ecologica, recovery fund, green deal: la proposta concreta ed immediata dei consorzi di bonifica”.
Al dibattito, coordinato dal giornalista Fabrizio Stelluto hanno partecipato il direttore generale ANBI, Francesco Vincenzi e Massimo Gargano, l’assessore regionale all’agricoltura Francesco Fanelli, l’assessore regionale all’ambiente Gianni Rosa, il direttore generale MIT dighe e infrastrutture idriche e Vera Corbelli, segretario generale Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino meridionale.
Nel corso dell’incontro sono stati presentati i progetti definitivi ed esecutivi (quindi, in attesa solo di finanziamento, avendo espletato l’iter burocratico) per la Basilicata, ricompresi nel Piano Anbi per l’efficientamento della rete idraulica del Paese che prevede, a livello nazionale, oltre 4 miliardi di investimenti, capaci di garantire circa 21.000 posti di lavoro. Si tratta di una proposta improtante in vista delle prossime impegnative scadenze dell’Italia in Europa, nonché della Legge di Bilancio.
Michele Capolupo
La fotogallery dell’incontro (foto www.SassiLive.it)