Nelle scorse settimane sono pervenuti a tutti i proprietari di terreni e di fabbricati in area extra-urbana, che si trovino nel territorio di Lavello, gli avvisi di pagamento per il contributo di bonifica e del servizio irriguo, relativi agli anni 2013 e 2014, da parte del Consorzio di Bonifica Vulture Alto Bradano.
Come è noto, il Consorzio di Bonifica è un ente di diritto pubblico che dovrebbe curare l’esercizio e la manutenzione delle opere pubbliche di bonifica e controllare l’attività dei privati, sul territorio di competenza (comprensorio di bonifica).
Sta di fatto, però, il Consorzio non svolge nessuna attività e nessun servizio in favore degli agricoltori. La manutenzione delle opere è completamente assente.
Quelle poche opere esistenti, vasche di raccolta, canali e bocchette, sono lasciate all’abbandono e all’incuria.
E mentre si assiste ad un continuo degrado e disinteresse verso i problemi seri che affliggono quella che un tempo era una risorsa per la Basilicata, e cioè l’agricoltura della piana di Gaudiano, la dirigenza del Consorzio si autoassegna compensi da migliaia di euro e assegna consulenze tecniche e legali a gogò, a destra e a sinistra, e per destra e sinistra si intende fare preciso riferimento politico di spartizione clientelare anche dei fornitori e dei clienti dell’Ente!
Aspettando che la Corte dei Conti o la Magistratura ordinaria, magari, ci svelino nefandezze burocratiche, registriamo come tutto questo sia come sempre a spese degli agricoltori, sempre più spesso nella doppia veste anche di contribuenti. D’Altronde, il fatto che questi Enti regionali siano in genere commissariati da decenni, la dice lunga sulla libertà di gestione voluta dalla politica lucana, sul silenzio generale della Regione Basilicata e della giunta Altobello (non avevamo dubbi) e sul perché si chiamino a dirigere questi Enti personaggi che non hanno alcuna competenza, se non il rapporto di amicizia politica con qualche potente parlamentare lucano. È il caso proprio del Commissario del Consorzio di Bonifica, l’avvocato ex sindaco di Vaglio, di Forza Italia, Giuseppe Musacchio (ma che c’entra un avvocato con l’agricoltura?), diventato da alcuni anni uomo di fiducia del parlamentare del Pd, Salvatore Margiotta.
Sarà per questo rapporto che non sentiamo più i proclami e gli slogan che il sindaco Altobello ha ripetuto durante la campagna elettorale e prima della nomina di Musacchio?
Evidentemente, ad Altobello non fa comodo affrontare e risolvere il problema grave dell’inattività, del lassismo e della mala gestione del Consorzio di Bonifica in generale e di quello del Vulture Alto Bradano in particolare, perché altrimenti si intaccherebbero gli interessi della politica clientelare.
L’agricoltura e la cura del territorio, però, non possono più essere appannaggio di proclami politici o di interessi specifici.
Gli agricoltori sono stanchi di essere utilizzati come bancomat, continuamente soggiogati e vessati da tasse che stanno mettendo in ginocchio un settore strategico.
In un periodo di crisi e difficoltà è inaccettabile che la politica non si assuma la responsabilità di chiudere questi carrozzoni pieni di debiti, i cui costi non devono e non possono ricadere costantemente sui contribuenti e sugli agricoltori.
In questi anni molti agricoltori, sfiniti per le ingiuste pretese, hanno fatto ricorso alla Commissione Tributaria contro le cartelle esattoriali del Consorzio ed hanno vinto.
È tempo che il Consorzio e la politica che lo gestisce prendano atto delle decisioni delle Commissioni Tributarie e adottino i correttivi che occorrono, invece di insistere a mandare richieste di pagamento per un contributo che gli agricoltori non sono tenuti a pagare e a distribuire a spese dei lucani consulenze varie e lauti stipendi dirigenziali, per Enti che dovrebbero essere o chiusi o messi in condizione di non sperperare.
Stacchiamo la spina prima che sia troppo tardi!
Giancarlo Gervasio, consigliere comunale M5S Lavello