Le indicazioni, le valutazioni, le conclusioni e le “raccomandazioni” dello studio realizzato da Sociometrica sull’impatto del virus sui comportamenti turistici, soprattutto nella situazione post-covid, sono preziosissime per la fase attuale che ci vede impegnati a ri-pensare e ri-programmare la nostra attività. E’ il commento di Biagio Salerno, presidente del Consorzio Maratea Turismo che la scorsa settimana ha promosso un webinar con la partecipazione di operatori di tutti i comprensori turistici e dell’assessore regionale Francesco Cupparo. Proprio per dare continuità operativa alle conclusioni del webinar che – afferma Salerno – non solo ha riconfermato l’impegno dell’assessore, sin dal locdwon, dalla parte della filiera turistica ma ha dato spunti interessanti per la stagione 2021, l’indagine della società fondata e diretta da Antonio Preiti, è particolarmente attuale. Gli obiettivi di Sociometrica sono : comprendere le nuove tendenze nel settore del turismo in un momento cruciale per il futuro dell’ospitalità, supportare la conoscenza del mercato per rafforzare l’industria dell’ospitalità, descrivere le domande più scottanti dei turisti e la loro scala di preferenze dir quando torneranno a viaggiare.
Le conclusioni dello studio. Gli Italiani nel post-Covid, preferiranno destinazioni poco urbanizzate, possibilmente all’aria aperta. Gli alberghi ritenuti più affidabili delle camere in affitto breve.
Gli Italiani, anche quando l’epidemia sarà finita, o sarà ridotta notevolmente, per il 33,5% pensano di utilizzare l’auto propria come mezzo di trasporto privilegiato. C’è una minore paura a prendere l’aereo, rispetto al treno. Andranno certamente più al ristorante.
Gli Italiani non torneranno a viaggiare finche non si sentiranno sicuri sul piano sanitario, questo è il pensiero del 60% degli intervistati.
Finché le persone non si sentiranno sicure sul piano sanitario, il mercato dei viaggi, anche a fronte di una caduta delle restrizioni di legge, non potrà ripartire.
Cambia la scala di preferenze: meno città famose e più destinazioni piccole; più auto propria e meno mezzi pubblici; più aereo e meno treno; più alberghi e meno camere prese in affitto breve. Il driver di queste preferenza è la capacità di pieno controllo della situazione sanitaria.
Di tutti i servizi analizzati, la ristorazione è quella destinata a crescere in assoluto più di tutte le altre componenti dell’industria dell’ospitalità, una volta finite le restrizioni. Sulla ristorazione la paura agisce molto poco: gli Italiani ritengono i ristoranti sicuri
Il presidente del Consorzio Maratea Turismo condivide in particolare che questo è un momento in cui la probabilità del successo della ripresa dell’ospitalità dipende dalle politiche pubbliche: sia perché solo le condizioni generali di sicurezza possono eliminare la paura che impedisce i viaggi, sia perché le opere di adeguamento degli alberghi e delle destinazioni dipendono dal sistema di aiuti e incentivazioni pubbliche. E ancora: non è il prezzo l’impedimento a viaggiare e a fare vacanze, perciò non c’è nessun bisogno competere sulla discesa dei prezzi. Tanto più che con un tasso quasi azzerato di occupazione alberghiera, avere anche un rendimento decrescente sulle camere è dannoso ancor di più.
Ci sono dunque nuove motivazioni – conclude Salerno – per accelerare il percorso individuato con l’assessore Cupparo e l’amministratore Apt per arrivare al tavolo permanente sul turismo e consegnare all’assessore entro il 10 gennaio 2021 un programma condiviso contenente due-tre priorità.