Lo stabilimento balneare rappresenta per Maratea uno dei fattori fondamentali per l’attrazione turistica e per questo i titolari degli stabilimenti, localizzati lungo le 29 spiagge per 32 km di costa complessivi, chiedono “soltanto” di poter assolvere al meglio le funzioni di servizio agli utenti. E’ questa la posizione dei titolari di stabilimenti balneari che aderiscono al Consorzio Turistico Maratea che hanno tenuto un incontro per fare il punto sui problemi esistenti per l’avvio della stagione turistica riferiti principalmente al Piano spiagge atteso da tempo e in fase di definizione in Regione prima tecnica e poi attraverso gli organi consiliari.
La crescita delle bandiere blu assegnate alle spiagge delle due province lucane per il 2018 – si sottolinea – è un dato certamente positivo che conferma l’impegno della nostre imprese, sempre in prima linea in difesa della qualità delle coste e della gestione sostenibile dei territori, attraverso un’offerta di eccellenza dei servizi turistici in località di mare.
Dunque imprese turistiche a tutti gli effetti e non di “serie B”. E’ il caso di ricordare che in Italia l’economia balneare conta 87mila imprese, 418mila occupati, consumi per 24 mld di euro ed un valore aggiunto di 14 mld di euro. 28.000 sono le concessioni demaniali, circa due terzi quelle destinate ad uso turistico-ricreativo, 100.000 gli occupati diretti di questo settore. E il mare si conferma la prima destinazione turistica italiana con il 30% delle presenze complessive ed un trend in costante crescita per il turismo straniero. Tutto questo grazie ad una serie di molteplici proposte diversificate studiate per soddisfare tutti i bisogni della collettività, anche sulla base delle differenti disponibilità economiche: dalle spiagge di lusso a quelle più familiari e popolari, fino alle spiagge libere attrezzate, su tutte, però, siamo in grado di garantire il migliore standard di sicurezza al mondo.
Ma – sottolineano i titolari degli stabilimenti di Maratea – dobbiamo essere messi nelle condizioni di poter far il nostro lavoro senza eccessive prescrizioni tecnico-normative-burocratiche che, di fatto, ce lo impediscono.
Lungo la costa de comune di Maratea vi sono strutture balneari così classificabili: posa sdraio ed ombrelloni e servizi su area demaniale (Spiaggia Nera, Santa Caterina, L’Approdo); posa sdraio ed ombrelloni su area demaniale e servizi su area privata (Macarro); posa sdraio ed ombrelloni su area demaniale e area privata ( solarium) e servizi su area privata (Illicini); posa sdraio ed ombrelloni ( solarium) e servizi su area privata (Il Mirto).
Con questo ventaglio di tipologie di strutture balneari si vogliono gettare le basi della regolamentazione delle spiagge (cosiddetto Piano Spiaggia), come se le caratteristiche morfologiche e ambientali degli arenili fossero tutte uguali, non considerando cioè, la eterogeneità di ogni singola spiaggia della costa di Maratea. Si vuole procedere alla stesura di un piano spiaggia omogeneizzando tutte le spiagge, applicando quindi regole uguali a tutta la costa, cancellando la sua preminente peculiarità e bellezza; basti pensare che la costa di Maratea ogni 10 metri si trasforma nell’aspetto, nella forma e nei colori.
Una prescrizione dell’ufficio Compatibilità Ambientale impone il 40% della porzione di spiaggia libera in ogni singolo arenile, fissando in questo modo un paletto insuperabile.
Inoltre, se da un lato gli operatori balneari di Maratea vogliono destagionalizzare, si trovano costretti a iniziare le operazioni di montaggio delle strutture, solo a fine Maggio o agli inizi di Giugno quando in tutte le altre località balneari hanno avviato le loro attività nel periodo pre-pasquale o non le hanno mai smontate.
Ma tutte le strutture a servizio della balneazione necessitano innanzitutto che i volumi ed aree di servizio non debbano essere rimossi alla fine della stagione.
La rimozione di tali volumi è opportuna solo quando venga dismessa l’attività stagionale a servizio della balneazione. (è evidente che sulle concessioni demaniali stagionali le strutture devono essere comunque rimosse).
Questo perché le strutture che devono essere smontate hanno minore qualità sia sotto il profilo paesistico che del servizio fornito; nel breve periodo invernale dove le strutture sono state smontate la zona non assume le caratteristiche di un’area non antropizzata; lo smontaggio delle strutture impedisce l’allungamento della stagione turistica. In proposito i balneari di Maratea esprimono soddisfazione perché il Consiglio di Stato si è pronunciato con propria Sentenza (la n. 02574/2018REG del 27/04/2018) con la quale stabilisce che gli stabilimenti balneari hanno diritto a restare aperti tutto l’anno e che quindi a fine stagione non dovranno smontare le loro strutture. La loro presenza, per la Suprema Corte, svolge un ruolo di tutela del territorio e non crea nocumento al paesaggio. Pertanto niente più complesse e particolari operazioni di installazione e rimozione di strutture (che tra l’altro comportano gravi costi per il gestore) purchè le stesse siano di facile amovibilità e pertanto dovranno essere rimosse allo scadere della concessione demaniale. Non secondari, secondo l’Alta Corte i danni ambientali provocati dal continuo montaggio e smontaggio delle strutture, che quindi, dovrebbero rimanere montate anche per ridurre l’impatto dovuto ai lavori continui.
Ancora, c’è la richiesta che vengano assentiti i volumi necessari allo svolgimento dell’attività: i volumi realizzabili possono essere legati a specifico indice edificatorio ed in assenza di questo all’indice agricolo. Non vincolare la realizzazione dei volumi ad un indice impedisce lo sviluppo delle attività balneari in base alla loro estensione e conseguente permettere la manutenzione del territorio.
Infine tra le sollecitazioni, il permesso l’utilizzo dei mezzi meccanici per la sistemazione manutenzione e pulizia degli arenili e delle dune artificiali a protezione dei terreni retrostanti gli arenili. Non è possibile sistemare un arenile dopo il periodo invernale senza l’ausilio dei mezzi meccanici e tantomeno mantenere le dune artificiali a tutela dei terreni non sterili. Infine si chiede che siano snellite le procedure amministrative per il rilascio delle autorizzazioni stagionali (pluriennalità delle autorizzazioni sanitarie, ecc.) per farci trovare pronti ad accogliere gli ospiti di Maratea come accadrà nell’imminente ponte del 2 giugno.