Continua il conflitto tra la Direzione strategica del San Carlo e la libera informazione. Lo rende noto una nota della Fials che contesta con fermezza questa scelta:
“Con una nota al direttore amministrativo, in qualità di presidente dell’UPD – dichiara il segretario provinciale della Fials-Confsal, Giuseppe Costanzo – il Dg, Massimo Barresi, chiede l’attivazione della contestazione disciplinare contro i dipendenti che abbiano rilasciato interviste al giornalista del servizio pubblico, Nello Rega, per un’inchiesta di Rai News 24 andata in onda ieri, 12 maggio”.
“Nella sua nota – precisa Costanzo – il DG richiama una sua direttiva di regolamentazione dei rapporti con la stampa del 25 gennaio 2019. Quel protocollo imponeva l’autorizzazione preventiva della direzione aziendale, non ottemperata in questo caso. Ma, come sottolinea lo stesso Barresi, il personale intervistato appartiene alle due strutture di prima linea nella lotta al Covid19, Rianimazione e Malattie infettive. E, come è noto, la Regione ha attrezzato una task force centralizzata che ovviamente gestisce unitariamente l’emergenza coronavirus. In questo caso il giornalista Rega ha ricevuto regolare autorizzazione dalla Regione che ha evidentemente valutato l’importanza di una informazione approfondita dando la parola a chi combatte sul fronte”.
Per il dirigente sindacale è quindi comprensibile che i “dipendenti che quotidianamente si interfacciano con la task force regionale sulla scorta abbiano l’autorizzazione, equivalente e quindi valida anche se sprovvisti di quella aziendale e l’inviato della Rai non è da considerarsi di certo abusivo, avendo avuto l’autorizzazione della Ragione”.
“Quest’evidente mancanza di dolo – prosegue il segretario provinciale della Fials-Confsal – dovrebbe già costituire un esimente, anche alla luce del fatto che questo personale, ormai da tre mesi, è sottoposto a spaventosi carichi di lavoro e a durissime situazioni di stress”.
“Per noi inoltre – osserva Costanzo – c’è una ragione importante per la quale il Dg avrebbe dovuto soprassedere dall’avvio del procedimento disciplinare e cioè la necessità assoluta di ricostruire un clima aziendale almeno civile. Invece di dare un segnale di comprensione delle ragioni di lavoratori, che tanto generosamente hanno dato all’Azienda, al servizio sanitario regionale e alla comunità, si continua invece ad avvelenare l’animo umano”.
“Per queste ragioni – conclude la nota della Fials Confsal – nell’esprimere la più ampia solidarietà ai lavoratori esposti a un rischio disciplinare per aver onorato lo spirito del servizio pubblico e dell’importanza dell’informazione nella lotta al Covid 19, chiediamo con fermezza al Dg, Barresi, di rivedere la sua decisione, prendendo atto delle buone ragioni dei dipendenti sotto accusa: Sarebbe un segnale apprezzabile.
In ogni modo confidiamo che l’assessore Leone e il Presidente Bardi evitino che i dipendenti del SSR siano sottoposti a procedimenti disciplinari per aver ottemperato a richieste dei loro stessi collaboratori.
Mag 14