Contrattazione decentrata della Provincia di Potenza, CSA (Coordinamento sindacale autonomo) contesta posizione di Cgil, Cisl e Uil. Di seguito la nota integrale.
Si esprime profonda preoccupazione per la posizione assunta da CGIL CISL e UIL nell’ambito della contrattazione decentrata della Provincia di Potenza. I suddetti sindacati, invece di promuovere un clima di distensione tra i dipendenti, alimentano scontri e divisioni tra i lavoratori, imponendo la sottoscrizione di atti che creano disparità di trattamento tra i dipendenti del comparto e i responsabili di E.Q. Ne è la prova la firma, di forza, senza lasciare alcun margine di trattativa all’Amministrazione, dell’ipotesi di accordo sulla ripartizione del fondo delle risorse decentrate dell’anno 2024. In Provincia, ormai da tre anni, si assiste a un paradosso: i dipendenti che svolgono funzioni di elevata qualificazione e che assumono rilevanti responsabilità percepiscono un premio di produttività notevolmente inferiore rispetto ai dipendenti del comparto (circa un terzo dell’importo), anche nei confronti di quelli che non assumono alcuna responsabilità e senza il raggiungimento di alcun obiettivo premiante. Tale discriminazione salariale è perseguita scientemente da CGL, CISL e UIL, che assumono un atteggiamento arrogante e di prepotenza nei confronti dell’amministrazione che invano ha cercato una mediazione pur di addivenire ad un accordo condiviso con un’equilibrata ripartizione delle risorse della produttività tra tutti i dipendenti. Si precisa che la legge, all’articolo 8 del Ccnl 16.11.2022, è molto chiara nel prevedere i passaggi per l’approvazione del contratto decentrato da parte della delegazione trattante. Nell’ordine, a titolo esemplificativo: ripartizione del fondo, sottoscrizione della pre-intesa, parere dell’organo di revisione contabile, approvazione dell’ipotesi di contratto da parte dell’organo politico, con connessa autorizzazione al presidente della delegazione per la sottoscrizione definitiva; nuova convocazione delle parti trattanti ai fini della sottoscrizione definitiva Tutta la procedura deve concludersi obbligatoriamente entro il 31 dicembre dell’anno. In Provincia, a causa del clima velenoso alimentato da tali sindacati, tale iter si è fermato alla prima fase, con la sottoscrizione last-minute il 31 dicembre 2024, della sola ipotesi di pre-accordo. L’accordo definitivo non è stato sottoscritto, ma la triade ritiene (erroneamente) di aver concluso tutto l’iter, ignorando completamente la volontà politica della parte pubblica. Il CSA si augura che CGL, CISL e UIL la smettano di perseguire logiche di scontro tra i dipendenti, logiche politiche perverse che mirano anche a colpire l’Amministrazione, creare divisione tra i dipendenti, come fatto con la pubblicazione di una nota priva di ogni fondamento sugli organi di stampa. Il CSA, al contrario, promuove un clima di collaborazione tra i dipendenti e cerca di perseguire il bene comune, lavorando per ristabilire una condizione di equità e giustizia. Inoltre, si accoglie con favore la vicinanza di tutta l’Amministrazione, affinché si giunga all’obiettivo che dovrebbe essere comune anche al sindacato, ovvero l’equità e il premio del merito. Ci meraviglia l’atteggiamento di chiusura totale di CGIL CISL e UIL difronte alla discriminazione dei dipendenti, riconosciuta anche da loro stessi nella seduta di Delegazione Trattante, giustificando tale posizione semplicemente dicendo: “La decisione della Delegazione Trattante, ratificata a larga maggioranza dall’assemblea dei lavoratori della Provincia…”, eludendo il dato fondamentale che all’assemblea hanno partecipato neanche il 30% dei dipendenti, ovvero che il 70% non si espresso, disertandola. Inoltre, con la stessa nota, ammettono che la proposta dell’Amministrazione di “sanare” il danno alle EQ si poteva fare, ma che non può deciderlo l’Amministrazione ma i sindacati, per cui si conclude che la decisione di non discutere nemmeno sulla possibilità di sanare il danno alle EQ è solo e soltanto responsabilità della CGIL, CISL e UIL.
Bene farebbero, infine, tali sindacati ad assumere un atteggiamento più imparziale e meno discriminatorio nei confronti delle E.Q. che , ricordiamo, sono prima di tutto lavoratori come tutti gli altri dipendenti e non appartengono a nessuna casta privilegiata (anzi tutt’altro!) atteso che le remunerazioni della totalità di esse (incluso il salario accessorio) sono nettamente inferiori a quelli percepiti dalla totalità degli altri colleghi dipendenti, paradossalmente anche di quelli che hanno ottenuto un punteggio, riguardante la performance, estremamente basso (indice, evidentemente, di poca “applicazione” sul lavoro), che arrivano a percepire anche oltre il triplo di una E.Q. con punteggio massimo. Pertanto, auspichiamo che CGIL, CISL E UIL non perseverino in questo atteggiamento illogico e ideologico che danneggia il buon funzionamento dell’Amministrazione e anche tanti loro iscritti, considerato che alcune E.Q. sono proprio loro associate.