Accelerare gli studi di microzonazionesismica; accrescere l’attenzione tra l’attività estrattiva di petrolio e l’impatto ambientale; promuovere la Facoltà di Geologia dell’Unibas e con essa la formazione tecnico-scientifica dei giovani: sono i temi principali della seconda giornata del convegno itinerante geo_Matera2019: Ambiente, Territorio e Recupero del Costruito, distribuito su tre aree geografiche della Basilicata. Un evento – che ha fatto tappa oggi all’Unibas con trasferimento successivo in Val d’Agri al comprensorio petrolifero – patrocinato dalla Fondazione Matera 2019 e organizzato dal Consiglio Nazionale dei Geologi e da tutti gli Ordini Regionali dei Geologi d’Italia. Affrontando il tema centrale Gerardo Colangelo, presidente dell’Ordine Geologi di Basilicata, ha sintetizzato la proposta di accorpare dalla quarta alla settima annualità del programma di microzonazione sismica per accorciare i tempi. La Regione – ha riferito – ha deliberato di recente la quarta annualità e non credo esista un problema d risorse finanziarie tenuto conto che il 75 per cento dei costi è a carico del Dipartimento Nazionale Protezione Civile e il 25 per cento a carico della Regione.I ripetuti eventi sismici nel nostro Paese – hanno detto Giulio Selvaggi e Tony Alfredo Stabile ricercatori dell’Ingv e del CnrImaa – ripropongono la necessità, peraltro ampiamente condivisa, di predisporre e dare avvio ad un Piano di prevenzione del rischio sismico, che definisca azioni concrete e costi certi per mettere in sicurezza il territorio, il patrimonio edilizio, urbano e rurale, e i Beni culturali nel rispetto dell’identità dei luoghi e dei paesaggi. Claudio Campobasso direttore del Servizio Geologico Ispra ha parlato dell’intensa collaborazione tra istituto e Regione per il dissesto del suolo, in Val d’Agri come in altri settori. In Basilicata circa 20 mila alloggi sono stati costruiti dopo il 1942 e almeno 120mila prima del 1960 con ben 70 mila in uno “scarso stato di conservazione”, mentre secondo i dati più recenti dell’anagrafe ministeriale degli edifici scolastici la percentuale più alta di edifici scolastici classificati in Zona 1 (la sismicamente più pericolosa) si registra in Calabria, 53,6%, seguita da Basilicata (33,5%) e Abruzzo (20,7%).Purtroppo è la triste realtà – affermano Francesco Peduto e Vincenzo Giovine, Presidente e Vice Presidente del CN dei Geologi – a distanza di qualche anno dal sisma del centro Italia, scontiamo ritardi e siamo ancora qui a parlare della creazione del fascicolo del fabbricato ed ancor più della microzonazione sismica, belle parole da tirare fuori nei momenti di emergenza. La nostra penisola è composta da circa ottomila centri abitati molti dei quali caratterizzati da costruzioni storiche, artistiche e monumentali con diversi gradi di vulnerabilità. Carmen Santoro, direttore generale del Dipartimento Ambiente, ha illustrato le azioni messe in campo dalla Regione che trovano due punti di riferimento negli Accordo Quadro con Ministero Ambente e Arpa per il sistema di monitoraggio dell’attività petrolifera e con l’Ingv sui fattori di microsismicità in Val d’Agri e a Tempa Rossa per arrivare al “traguardo” del Piano Paesaggistico che conterrà tutti gli indirizzi necessari alla pianificazione e programmazione. La tutela del territorio da realizzare secondo il modello di sviluppo sostenibile – ha detto – è materia complessa che richiede più attori istituzionali e più soggetti tra i quali i geologi hanno un compito importante. Di qui l’appello della rettrice Unibas Aurelia Sole a formare le professionalità necessarie. Sono preoccupata – ha detto – per il costante calo di immatricolazioni che scontano un po’ tutte le Facoltà di Geologia degli atenei italiani e che in buona parte dipende da fattori di condizionamento per la scelta universitaria dei nostri ragazzi che si scontano negli istituti superiori dove dobbiamo fare più orientamento mirato.Domani a Matera (Casa Cava) si svolge la giornata conclusiva con il tema centrale “Geologia Urbana e Recupero del Costruito”. “Un evento-dice Raffaele Nardone, consigliere del Consiglio Nazionale dei Geologi – in cui si evidenzierà la centralità della geologia nei processi di crescita e sviluppo sostenibile dei centri storici italiani prendendo come riferimento Matera definita ‘città geosito’. La conoscenza geologica del territorio si integra con risorse come energia, idrogeologia, recupero del costruito e sicurezza del territorio, in tal modo la geologia diventa imprescindibile nei processi di costruzione delle smart city”.
Giu 13