Un’importante collaborazione che ha inteso favorire lo scambio e l’innovazione industriale delle Aree di Sviluppo Industriale del Veneto e della Basilicata, e che ha consentito di individuare pratiche di gestione di interesse comune, da poter porre alla base di futuri interventi: è questo quanto è stato illustrato a Venezia presso la Sala Convegni del Palazzo della Regione del Veneto nell’ambito del convegno finale del progetto “Azioni Transregionali per il riposizionamento strategico delle aree industriali”, finanziato con i fondi del POR CRO parte FESR 2007-2013.
“Una giornata che può dar luogo a future collaborazioni – ha dichiarato l’Assessore alle Politiche di Sviluppo della Regione Basilicata Raffaele Liberali, presente all’incontro-; è importante vedere regioni che riescono a dialogare in questo modo, avviando uno scambio di best practice. Il futuro – ha evidenziato – si costruisce sulle diversità di esperienze e di punti di partenza: occorre quindi acquisire le migliori pratiche ed adattarle alla propria realtà. Simili scambi sono quindi estremamente produttivi e da questo punto vista si possono costruire relazioni bilaterali, ma anche più generali, guardando alle migliori pratiche e costruire su queste”.
A margine dell’evento l’Assessore regionale ai Fondi FESR del Veneto Roberto Ciambetti, ha commentato: “La nuova economia e i nuovi scenari hanno bisogno di nuovi attori e nuove relazioni, questo progetto – creando un rapporto nuovo tra Veneto e Basilicata attorno a temi innovativi come la nuova economia, la ricerca applicata, il sostegno alle startup innovative – è un esempio molto interessante di come si possano affrontare i nuovi scenari, creare nuovi posti di lavoro, sfruttare le opportunità che il nuovo mondo presenta. In questo il rapporto tra due regioni, in apparenza lontane, implica un reciproco arricchimento di competenze, conoscenze e saperi diversi che si integrano tra di loro”.
Durante il convegno i partner tecnici del progetto – Alessandra Pelizzaro per Veneto Innovazione e Simona Loperte per il CNR IMAA di Potenza – hanno illustrato i risultati raggiunti attraverso un approfondito confronto sulla gestione dei principali Consorzi di sviluppo industriale nelle due regioni, al fine di individuare le iniziative di maggiore successo da trasferire, attraverso progetti pilota, da una regione all’altra.
Nelle aree industriali del Veneto si sono sviluppate attività innovative nel campo delle energie rinnovabili e della formazione professionale, in Basilicata è invece maturata una esperienza di grande interesse nell’incubazione di imprenditorialità innovativa.
In particolare, il Consorzio di Potenza ha individuato nella Fondazione Fenice di Padova un centro di eccellenza sulle energie rinnovabili da trasferire nell’area industriale dell’Alta Val d’Agri (Grumento Nova – Viggiano), in provincia di Potenza. Nella stessa area, sede dell’incubatore d’impresa gestito da Sviluppo Basilicata, stanno nascendo alcune interessanti esperienze imprenditoriali collegate ai temi dell’energia e dell’ambiente. Oltre a sostenere lo sviluppo dell’occupazione giovanile, questa iniziativa ha l’obiettivo di creare un’alternativa allo sfruttamento delle fonti energetiche non rinnovabili, fornendo un supporto tecnico-scientifico nella sperimentazione di ”nuove idee” orientate alla sostenibilità ambientale.
Il prof. Giancarlo Corò dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, nella sua veste si referente scientifico di progetto, ha illustrato gli scenari emersi dal rapporto di ricerca progettuale e ha condotto una tavola rotonda tra i rappresentanti delle Aree industriali delle due regioni.
Per la rappresentanza lucana erano presenti anche il Dirigente generale del Dipartimento politiche di sviluppo regionale Giandomenico Marchese, l’Autorità di Gestione dei Programmi Operativi FESR Antonio Bernardo e l’amministratore unico di Sviluppo Basilicata Raffaele Ricciuti; per la parte veneta sono intervenuti, fra gli altri, l’Autorità di Gestione del Programma Operativo FESR Veneto Pietro Cecchinato, l’Amministratore Unico di Veneto Innovazione Gabriele Marini, il project manager del Parco Scientifico di Verona Roberto Biscaro e rappresentanti del tessuto imprenditoriale e dei soggetti partner del progetto.
Nov 10