Convegno su energie alternative e agrofotovoltaico a Matera, Francesco Mollica, già Presidente del Consiglio Regionale della Basilicata: “Dichiarazioni assessore Latronico lasciano ben sperare”. Di seguito la nota integrale.
Ho avuto il piacere di coordinare l’incontro-dibattito tenutosi ieri a Matera e promosso dalla Confapi Matera, Ugl coltivatori, Confindustria Basilicata e Camera di Commercio di Matera, su un tema fortemente attuale, quale quello delle energie alternative e sviluppo sostenibile, sull’opportunità dell’agrofotovoltaico, nonchè sulle doglianze legate alla lentezza burocratica ed ai numerosi contenziosi giudiziari.
Non so se la scelta è ricaduta su di me per aver ricoperto il ruolo di Presidente del Consiglio regionale o in quanto estensore della L.R. n. 1/2010 , meglio conosciuta come PIEAR, che, pur risultando necessariamente da adeguare e abbondantemente scaduto risulta , ad oggi, ancora vigente perchè non esaurito negli obiettivi; in ogni caso non posso che ringraziare ed esprimere soddisfazione per un dibattito rivelatosi molto interessante sia per l’autorevolezza dei relatori , che di quella dei partecipanti istituzionali, tra cui il neo assessore Latronico, sia per le questioni sollevate dagli agricoltori e dagli imprenditori del settore energetico a cui si è cercato di fare sintesi nel proporre soluzioni proprio alla politica, quale rappresentante della società globale, per tentare di uscire dall’empasse in cui ci troviamo, anche in Basilicata. In un momento di grave emergenza energetica , purtroppo, si sono palesate tutte le pecche della politica in questo settore che, pur parlando da decenni sulla necessità di puntare sulle fonti rinnovabili per cercare di ridurre la dipendenza dal petrolio e dal gas naturale, di fatto, ha mostrato tutta la fragilità ed il fallimento della programmazione messa in campo finora. L’Italia non ha attualmente un piano B se non rivolgersi a Paesi diversi dalla Russia per l’approvvigionamento delle fonti fossili, e proprio in questi momenti drammatici si fa sentire l’urgenza di diversificare le fonti energetiche.
Non scopro l’acqua calda affermando che siamo in notevole ritardo rispetto agli obiettivi fissati in Europa ma, ora più che mai bisogna ottimizzare il tempo e proiettarsi verso investimenti sulla transizione ecologica o energetica che dir si voglia. Per questo l’opportunità offerta dai fondi del PNRR, che destina il 40 % proprio alla transizione energetica, e da altri contributi già in essere ( comunità energetiche) o da mettere in campo deve essere assolutamente colta senza indugi. Come lo stesso Agrofotovoltaico ( utilizzazione ibrida dei terreni agricoli e produzione di energia elettrica attraverso l’installazione di impianti fotovoltaici su moduli elevati da terra che non compromettono l’attività agricola e pastorale) per la prima volta inserito nei finanziamenti statali e che persegue il fine di rendere più competitivo il settore agricolo , riducendo i costi di approvvigionamento energetico ( circa il 20%) ed aiutando con introiti extra la stessa azienda agricola.
Dal dibattito , naturalmente incentrato sulle questioni energetiche regionali , è emersa la necessità di un nuovo approccio da parte degli uffici regionali che si occupano di autorizzare progetti eolici o fotovoltaici, che deve tendere- anche in linea con il decreto semplificazione del Governo in questo campo- ad accelerare le pratiche e non, come avvenuto finora , a bloccare x anni le stesse causando infiniti contenziosi che ,come l’ultimo del TAR – per una personale crociata contro l’eolico del precedente assessore all’ambiente – vede la Regione soccombere a vantaggio degli operatori , sbloccando così 40 progetti.
Allora questo “modus operandi” , cui prodest?
L’assessore Latronico, raccogliendo le preoccupazioni degli agricoltori e degli addetti al settore in merito allo “status quo “del regime autorizzativo , si è impegnato a convocare un tavolo tecnico per ragionare sulla questione e tentare di superare le difficoltà operative.
Le sue dichiarazioni lasciano ben sperare e conoscendo le sue capacità non tarderanno a trovare attuazione. Anche se, ci rendiamo conto che gli ostacoli si annidano nella discrezionalità utilizzate nelle procedure V.I.A. , nei blocchi da parte delle sovrintendenze, nella disomogeneità delle norme regionali, nei contenziosi tra istituzioni. La sfida è ambiziosa ma non impossibile, l’importante è fare presto !
Questa profonda crisi deve farci riflettere sulla necessità di una semplificazione vera, sulla necessità , nell’era digitale, di ridurre i tempi della burocrazia, per permettere- non solo a parole- quella rivoluzione culturale ed economica che la nostra comunità merita. La transizione energetica sarà possibile solo se si addiverrà ad uno sforzo sinergico tra livello centrale, periferico ed operatori e, solo , se finirà il gioco delle parti tra Ministeri e le guerre tra enti locali che hanno mostrato tutta la loro inutilità.