Come sarà il lavoro del futuro? Quali saranno le competenze necessarie per non restare esclusi dalla quarta rivoluzione industriale? E come dovrà cambiare il sindacato per rappresentare le nuove forme del lavoro? Sono alcune delle domande che saranno al centro della riflessione promossa dalla Fim Cisl Basilicata che, in occasione del consiglio generale di fine anno, ha deciso di chiamare a raccolta esperti e sindacalisti per ragionare sul futuro del lavoro e sulle nuove forme della comunicazione e della partecipazione nell’era dell’economia digitale, tra innovazione tecnologica e nuovi bisogni della persona.
L’appuntamento è per lunedì 10 dicembre 2018 alle 10, all’Hotel Le Monacelle, con vista sui Sassi a simboleggiare l’ideale connubio tra la storia millenaria della capitale europea della cultura e le nuove frontiere dell’innovazione tecnologica. Saranno presenti: il segretario generale della Fim Cisl nazionale, Marco Bentivogli, l’assessore regionale alle attività produttive, Roberto Cifarelli, il segretario generale della Cisl Basilicata, Enrico Gambardella, il segretario della Fim Cisl nazionale, Nicola Alberta, l’esperto di organizzazione del lavoro, Alberto Cipriani, il professor Ugo Morelli, docente di psicologia del lavoro, e il segretario della Fim Cisl Basilicata, Gerardo Evangelista. Modererà i lavori Rosario Iaccarino, responsabile formazione della Fim Cisl nazionale.
Il segretario regionale della Fim, Gerardo Evangelista, spiega perché è importante oggi parlare del futuro del lavoro: “Perché i cambiamenti non aspettano e vanno governati con consapevolezza e senza false ideologie”, spiega il leader dei metalmeccanici lucani della Fim. “Pensare di governare i cambiamenti radicali che stanno investendo il mondo della produzione e del lavoro con metodi e strumenti del secolo passato – continua il sindacalista – significa non aver capito che siamo davanti ad un cambio di paradigma. Se si pensa che il 65 percento dei bambini che oggi frequentano la scuola elementare tra 15-20 anni faranno lavori che oggi non esistono – conclude il segretario della Fim – allora la sfida più importante sarà quella educativa e in particolare la formazione lungo tutto l’arco della vita lavorativa. Ecco perché come Fim insistiamo molto sulla formazione duale, sull’alternanza scuola lavoro, sull’apprendistato e sul diritto soggettivo alla formazione”.