Cooperazione e innovazione per una filiera 100% lucana. La cooperativa Arpor continua ad investire sulla valorizzazione del territorio della Basilicata, con un progetto di filiera che permetterà di portare sulla tavola dei consumatori un prodotto 100% lucano, dalla coltivazione al confezionamento. Per il triennio 2023-2026 previsti investimenti per 45 milioni di euro. Di seguito la nota integrale.
Ammodernamento delle aziende agricole associate e ampliamento dello stabilimento produttivo di Policoro, con nuove linee di confezionamento e un grande magazzino automatico per lo stoccaggio dei prodotti. Sono questi i due pilastri del Progetto di Valorizzazione della Filiera, rientrante nel Piano di Sviluppo Rurale della Basilicata 2014-2020, che la cooperativa Arpor ha messo in campo per valorizzare la produzione lucana.
“La creazione di una filiera tutta lucana – dichiara il direttore di stabilimento di Arpor, Gianmario Massocchi – è stata resa possibile grazie a una politica di investimenti che la cooperativa Arpor ha effettuato presso lo stabilimento di Policoro. Il PFV, poi, ci ha aiutato ad incentivare le filiere produttive, coinvolgendo maggiormente le aziende agricole associate. Con effetti positivi sul territorio in cui opera la cooperativa, da un punto di vista economico, occupazionale e sociale. Senza dimenticare il processo di valorizzazione delle produzioni agroalimentari lucane e delle regioni limitrofe.”
Dal 2009 – anno in cui è partito il progetto di espansione di Arpor a Policoro – al 2022 sono stati investiti circa 60 milioni di euro, che hanno permesso di ammodernare lo stabilimento e di renderlo uno dei più efficienti nel panorama della Basilicata. Per il triennio 2023-2026 sono previsti investimenti per 45 milioni di euro, che permetteranno di costruire un nuovo magazzino automatico con annesso impianto fotovoltaico, per aumentare l’auto approvvigionamento di energia da fonti rinnovabili. Sono inoltre previsti lavori per dotare il magazzino di una moderna anti-cella per garantire una logistica che deve tenere conto della catena del freddo.
“Siamo molto orgogliosi dei risultati raggiunti negli ultimi quindici anni – conclude Maurizio Tortolone, Presidente di Arpor. La cooperativa continuerà sul solco di questo percorso virtuoso, che sostiene la filiera italiana, avendo sempre in mente di portare sulle tavole dei consumatori prodotti coltivati in Italia, ricchi di proprietà nutritive e soprattutto buoni.”
La filiera del carciofo
In Basilicata, sono oltregli 400 ettari della cooperativa Arpor dedicati alla coltivazione di uno degli ortaggi più antichi della cucina mediterranea. Per una produzione agricola annua di circa 9mila tonnellate di carciofi. Madrigal e Capriccio si confermano le varietà migliori per la surgelazione.
Policoro, marzo 2023 –In Italia vengono prodotte ogni anno, in media, tra le 400mila e le 500mila tonnellate di carciofi, circa il 30% della produzione mondiale. Un primato importante, se si considera che, secondo una ricerca pubblicata da Statista (dati 2021), i carciofi sono ben oltre il 20esimo posto nella classifica dei vegetali più coltivati nel mondo. Questo perché si tratta di una filiera di eccellenza, che necessita di cure particolari, passione e dedizione.
Caratteristiche che si ritrovano nelle aziende agricole associate ad Arpor, cooperativa facente parte della O.P. Orogel. I soci agricoltori di Arpor coltivano i carciofi nelle zone italiane a maggiore vocazione, tra la Puglia, la Basilicata e la Calabria.Solo nel territorio della Basilicata la cooperativa Arpor dispone dioltre 400 ettari di terreni dedicati esclusivamente alla coltivazione del carciofo, in particolare delle varietà Madrigal e Capriccio. Se si aggiungono quelli delle altre zone, si raggiunge una produzione agricola di circa 9mila tonnellate di carciofi all’anno.
Controllati dalla semina alla raccolta dai tecnici agronomi, i carciofi vengono colti al giusto grado di maturazione e sottoposti a rigidi controlli di sicurezza in ogni fase, fino alla surgelazione, che ne conserva intatti gusto e principi nutrizionali. Grazie all’esclusivo metodo di produzione brevettato da Orogel, poi, viene mantenuto integro tutto il cuore del prodotto, la parte più tenera e più saporita.
L’ampliamento dello stabilimento di Policoro, che terminerà a fine 2023 con due nuove linee di confezionamento e un magazzino di stoccaggio dotato delle più moderne tecnologie di automazione, consentirà di rafforzare la supply chain e di garantire un prodotto sempre più eccellente.
Nel 2022 Orogel ha raggiunto, con il proprio marchio TantoCuore una quota a volume di mercato del 38%. A questa va aggiunta la quota riconducibile alla produzione per importanti insegne della grande distribuzione. Di fatto, nel segmento dei carciofi surgelati Orogel raggiunge i due terzi del mercato.
“Distintività, qualità e tipicità sono i tre elementi che ci hanno consentito, negli ultimi dieci anni, di diventare il primo produttore in Italia non solo dei vegetali surgelati, ma in particolare dei carciofi surgelati. Un prodotto frutto della filiera di eccellenza di Arpor, della quale siamo estremamente orgogliosi – così il Direttore Commerciale di Orogel Maurizio Zappatore. Guardiamo al futuro con ottimismo, certi che la strada intrapresa per valorizzare i prodotti di questo territorio continua nel segno dell’innovazione e dell’affermazione del Made in Italy.”
Orogel
Da oltre 50 anni Orogel – società cooperativa e punto di riferimento italiano nel mondo dei vegetali – produce e commercializza ortofrutta surgelata (Orogel Surgelati), fresca (Orogel Fresco) e confetture (Orogel Confetture), con una presenza capillare su tutto il territorio italiano. La sua storia inizia nel 1967, a Cesena, su iniziativa di un primo nucleo di 11 produttori che decidono di fondare la prima cooperativa ortofrutticola da cui ha preso vita il Gruppo.
Da allora Orogel è progressivamente cresciuta, diventando il primo produttore in Italia di vegetali surgelati e tra i leader del mercato retail e del settore food service, pur rimanendo solidamente ancorata con le radici al suo territorio e ai suoi valori fondanti.
Oggi Orogel conta circa 1.600 soci che coltivano ogni giorno in Italia oltre 9mila ettari di superficie con sistemi di produzione sostenibili e avanzati, arrivando a commercializzare, nel 2022, 148.300 tonnellate di prodotto per un fatturato consolidato di 320,4 milioni di euro. Il sistema Orogel conta 2.301 dipendenti (di cui circa 1.200 solo a Cesena), 3 stabilimenti produttivi per il surgelato (Cesena, Policoro e Ficarolo), 5 magazzini attivi per il prodotto fresco.
Numeri importanti, che crescono assieme alla propensione alla sostenibilità ambientale, alla scelta dei terreni agricoli più vocati, e allo sviluppo tecnologico legato a politiche green. Orogel, mantenendo saldo lo spirito originario dell’associazionismo e della cooperazione, è infine particolarmente attiva sul piano sociale: oltre ad aver costituito la propria fondazione Fruttadoro F.OR., sostiene la Fondazione Romagna Solidale e il Consorzio Romagna Iniziative (realtà di cui è promotrice e socio fondatore).
I numeri di Orogel O.P. 2022
148.300 tons prodotto commercializzato
320,4 milioni di euro fatturato consolidato
2.301 dipendenti – di cui 1.200 solo a Cesena
3 stabilimenti produttivi (surgelato) – Cesena, Policoro e Ficarolo
5 magazzini attivi (fresco)
1.590 soci che coltivano in campo aperto con sistemi di produzione integrata, residuo zero e
biologica
49 distributori
9.230 ettari di superficie coltivata