“Nonostante siano state accolte numerose delle proposte da noi ripetutamente caldeggiate per rilanciare il primario e sia stata accordata come richiesto la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia fiscali Iva per il prossimo anno, nella manovra continuano a pesare la mancanza di misure per una reale sburocratizzazione e semplificazione amministrativa dell’agricoltura e l’esiguità delle risorse stanziate per un comparto di fondamentale importanza per l’economia nazionale, che nonostante le tante difficoltà continua a mostrare una forte vitalità, con esportazioni in crescita e numeri di tutto rispetto”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Franco Verrascina, dopo il via libera del Senato alla Legge di bilancio 2020.
“Tra le misure di sicuro interesse per il comparto ci sono la ridefinizione degli incentivi fiscali del Piano Impresa 4.0, al quale possono finalmente accedere anche le aziende agricole, l’esenzione IRPEF per gli agricoltori, le agevolazioni per favorire il ricambio generazionale in agricoltura e i mutui a tasso zero per lo sviluppo e il consolidamento delle aziende agricole; a queste misure si aggiungono i contributi a fondo perduto e i mutui agevolati per favorire l’efficienza economica, la redditività e la sostenibilità dell’agricoltura e il finanziamento di processi produttivi innovativi, come l’agricoltura dì precisione o la tracciabilità dei prodotti con la blockchain”, evidenzia Verrascina, ricordando che altri interventi recano i primi attesi sostegni alle imprese colpite dalla cimice asiatica e prevedono ulteriori disposizioni per il contrasto alla Xylella.
“Quello che a nostro avviso continua però a mancare è un vero e proprio cambio di passo a favore del primario del Paese. Auspichiamo pertanto che le nostre richieste in materia di semplificazione e di sburocratizzazione possano trovare spazio in altri provvedimenti in discussione nei due rami del Parlamento; la sensibile riduzione delle incombenze burocratiche e amministrative a carico dei produttori agricoli, infatti, è una condizione imprescindibile per favorire la competitività del settore”, prosegue il presidente.
“Non nascondiamo poi il nostro rammarico per la stretta della tassazione derivante da misure quali le cosiddette plastic tax e sugar tax, che nonostante i correttivi arrivati in corso d’opera grazie al pressing dell’intero sistema agroalimentare, rischiano di avere come unico risultato l’ulteriore aggravamento della situazione dei produttori agricoli, con ripercussioni in termini di competitività in particolare per alcune produzioni agroalimentari quale il latte, la frutta e la IV gamma”, conclude Verrascina.