Sono circa duecento le persone che nella città di Matera hanno diritto al sussidio del Copes, acronimo del Programma di Contrasto della Povertà e della Esclusione Sociale avviato dalla Regione Basilicata per venire incontro a famiglie in gravi difficoltà economiche. Ma il sostegno non arriva dal mese di luglio e in mattinata una rappresentanza di aventi diritto al Copes ha manifestato le proprie difficoltà sul piazzale del Comune di Matera.
Sulla protesta degli aventi diritto al Copes si registra una nota del consigliere comunale del PDL Adriano Pedicini: “L’ultimo pagamento è datato luglio, poi tre mesi senza riceve un centesimo, mentre promesse ed annunci anche di stampa davano per certo che stamane fossero in pagamento gli assegni, chi aveva più bisogno era in Comune. Questo sistema ha solo posto le condizioni per rafforzare la mendicità, i beneficiari Copes si sentono più esclusi di chi è in questa terra é emigrato; mendicanti erano quattro anni fa, tali rimangono.
Di seguito la nota integrale.
Un tempo l’elemosina era praticata dal povero, da colui che disperato, non avendo più nulla e senza lavoro, era costretto ad umiliarsi per il sostentamento suo e dei suoi cari. I ciechi erano veri non vedenti, gli accattoni non sceglievano di esserlo, lo erano perché esclusi dal sistema e dal lavoro. La gente era sensibile a questo fenomeno ed anche chi possedeva poco, divideva il poco con chi, non avendo nulla, era costretto a tendere la mano. Si poteva far beneficienza, in quanto s’incontravano poveracci bisognosi una o due volte al giorno e capitava che non se ne incrociassero per niente sul proprio cammino, oggi molto è cambiato la dilatazione della fascia sociale dei poveri è talmente ampia che a volte non comprendi chi tra i poveri è ancor più povero, mentre ad ogni angolo trovi chi ti chiede la carità. Ma la politica da queste parte non se ne accorge, burocrazia e insensibilità non tiene in alcun conto il momento difficile. Per incoraggiare l’inclusione sociale si trovano risorse economiche importanti, ma nonostante ciò tutti sono sistematicamente esclusi perché il metodo è quello del COPES Basilicata. Tre mesi senza contributo sociale per 220 famiglie di Matera è un tempo che uccide, soprattutto quando fai conto su quel poco denaro che ti è stato promesso in un determinato giorno, dopo aver aspettato tanto; ed invece, speranzosi, di buon mattino del 3 ottobre ti rechi al comune e trovi porte e sensibilità chiuse. È legittimo che ci si “incazzi”, che intervengano Carabinieri e Polizia; urla ed imprecazioni, questo è successo stamattina al Comune di Matera ai beneficiari del progetto COPES. L’ultimo pagamento è datato luglio, poi tre mesi senza riceve un centesimo, mentre promesse ed annunci anche di stampa, davano per certo che stamane fossero in pagamento gli assegni, chi aveva più bisogno era in Comune; tutti a gran voce lamentavano qualcosa: chi non aveva più il gas in casa, chi mostrava la bolletta della luce scaduta da un mese, chi convinto di prelevare l’assegno aveva promesso al figlio un paio di scarpe per far ginnastica a scuola, insomma piccole cose compreso quel poco per poter mangiare. Mentre dall’altra parte del telefono “potentino” si apprendeva che oggi, giorno promesso per l’elemosina, la Banca, non aveva ricevuto nessun mandato. Ancora una volta tutto rinviato alla prossima settimana. Siamo giunti al capolinea di un progetto di sostegno sociale che a fine anno avrà il suo epilogo, ed il giudizio lapidario è quello del fallimento, per il non aver inserito socialmente nessuno anzi, per l’aver aggravato la povertà; sprecato una risorsa economica rilevante senza alcuno scopo, se non quello di creare sudditanza e avamposti clientelari al servizio di taluni, di coloro che son convinti che questo sia il modo giusto di fare politica sociale. In realtà questo sistema ha solo posto le condizioni per rafforzare la mendicità, i beneficiari COPES si sentono più esclusi di chi è in questa terra é emigrato; mendicanti erano quattro anni fa, tali rimangono oggi ed attenderanno che la regione bandisca un solito ed inutile progetto di erogazione dell’elemosina. Si, perché tale è quella volgare miseria senza scopi, ed è bizzarro che non si comprenda che l’occupazione è il fattore più importante per la promozione dell’inclusione sociale.
Adriano Pedicini, consigliere comunale PDL
Il signor sindaco di matera, forse si è dimenticato di quando a Ferrandina non c’era il gas di città e lui portava sulle spalle le bombole per rifornire le famiglie, poi giustamente ha pensato di entrare in politica per guadagnare molto facendo molto poco…..
senza fare demagogia il fatto è che il programma COPES è terminato il 31-12 2012.
E’ stato rifinanziato per i contenuti dell’assistenza ma non per altro, in parole povere i tot euro da dare mensilmente agli iscritti al programma
Era un programma e sarà- il nuovo che verrà- un programma di inserimento e non già di “pensione sociale” o DI MANTENIMENTO VITA NATURAL DURANTE . Si parla sempre più insistentemente di reddito minimo garantito anche questo sarà, un buon intervento di Welfare limitato, necessariamente , nel tempo come avviene in molti paesi europei.
vorrei dire che non ci sono solo i copes che bisogna pagare ci sono tantissimi disoccupati senza sussidio con questo governo di m… ladriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
Purtroppo in questo paese ormai BRUCIATO in tutto!!!!, si preferisce sempre dare assistenza e sussidi invece di far lavorare la gente o meglio a chi ha idee e progetti di inventarsi un lavoro per portare il pane a casa, ma tutto questo i signori delle tasse e di equitalia etc..etc…non vogliono e ti stroncano sul nascere!!!. Insomma in parole povere in Italia chi fa impresa viene distrutto!!!!…..
Meglio gli assegni di mantenimento…che schifo!!!!
Sempre a chiedere sussidi. Ma trovare un lavoro o andarsene no, eh? Non avete capito che Matera è morta?
Più della metà dei copes hanno altri redditi. Se ci fosse un investigatore a seguirli per un mese scoprirebbe belle cose. Altro che copes, gli farei restituire tutti i soldi che indebitamente si prendono.
piu della meta dei dipendenti pubblici, tutta la classe politica italiana, percepisce uno stipendio indebitamente . Se c’è qualcuno dei copes che percepisce un sussidio indebitamente , la colpa principale e di funzionari e burocrati e politici che a loro volta percepiscono indebitamnete uno stipendio senza saper fare bene il loro lavoro se non riescono a scoprire chi fa il furbo e chi no.
il sig. pedicini ha proporio ragione, una volta la povertà veniva nascosta ed era una vergogna ; adesso tutti la ostentano e ne vanno quasi fieri per poter pretendere qualsiasi cosa ;
una volta erano signori anche i poveri !!!!
andate a lavorare !!!!!!
basta sussidi economici!! andate a lavorare o a cercare lavoro! solo in Italia campiamo a vita gente che spesso non vuol lavorare e ha tutto questo tempo da passare al Comune di Matera. …più che LAVORO! gridate…ANDIAM ANDIAM A LAVORARE….
mangiapane a tradimento !!!!!! sciat a fatjja !!!!!!
Anche io concordo, basta dare soldi alla gente senza farli lavorare.
oramai non c’è più un euro nelle casse della regione, hanno consumato tutto per i rimborsi!