Carlo Mazzarella, presidente dell’Associazione Nazionale Discontinui Vigili del Fuoco ha inviato alla nostra redazione una lettera aperta che denuncia la situazione che si trovano a vivere i vigili del fuoco discontinui, dunque precari, anche in questa fase di emergenza sanitaria provocata dal Coronavirus, perchè “ci si ricorda di loro solo ed esclusivamente nelle calamità ed emergenze che flagellano il nostro paese. Di seguito la nota integrale.
Carlo Mazzarella, presidente dell’Associazione Nazionale Discontinui Vigili del Fuoco: “Il governo ha il coraggio di dire a queste persone di andare in trincea a combattere senza dare loro nessuna garanzia di un futuro certo?’
Credo che ogni italiano abbia rettamente compreso lo sforzo compiuto da questo Governo per mettere in campo, in tempi così ristretti, tutte le misure a sostegno delle famiglie, dei lavoratori e delle imprese connesse all’emergenza epidemiologica e contenute nel Decreto Legge cosiddetto “Cura Italia”.
Chi ha avuto la possibilità di leggerlo si è potuto rendere conto della quantità di interventi che si sono resi necessari affinché si salvaguardasse il benessere del maggior numero di cittadini italiani.
Per chi come me segue da tempo le vicende legate ai circa diecimila Vigili del Fuoco discontinui (detti anche Volontari) non è sfuggito l’articolo 74 del succitato Decreto Legge ed in particolare il comma 3. In esso il Governo ha inteso stanziare una somma complessiva di circa sei milioni di euro al fine di garantire lo svolgimento dei compiti demandati al Corpo Nazionale dei Vigli del Fuoco, suddividendo
la somma in tre interventi: due milioni di euro da destinare al pagamento delle prestazioni di lavoro straordinarie, tre milioni di euro per attrezzature e materiali specialistici e novecentomila euro per i richiami del personale volontario.
Il Governo italiano, in questa crisi, si ricorda giustamente dei valorosi discontinui, ho pensato appena ho letto queste poche righe; poi mi sono chiesto come reagirà questo popolo di precari che finora è stato utilizzato da tutti i politici, nessuno escluso, come merce di scambio elettorale a cui è stata
paventata più volte una possibile stabilizzazione, oggi ancora solo un’utopia.
Con questo richiamo, in una situazione emergenziale, il Governo certifica di fatto una idoneità, nello svolgimento della loro attività lavorativa, ai Vigili del Fuoco discontinui: idoneità, questa, che invece non viene affermata ai fini di un duraturo e stabile rapporto lavorativo.
Viene dunque da chiedersi come mai queste persone risultano idonee solo quando devono essere opportunisticamente sfruttate in momenti di difficoltà?
Io sono certo che i Vigili del Fuoco discontinui che ho conosciuto e nei cui occhi ho sempre letto un grande amore per questo “mestiere” saranno anche una volta ben disponibili a combattere, come dei gladiatori nell’arena, per salvaguardare la sicurezza degli italiani contro un mostro difficile da distruggere, nonostante la loro dignità sia stata già abbondantemente calpestata da chi, purtroppo,
avrebbe “altri” interessi nella complessa vicenda legata alle stabilizzazioni.
Infatti, fino ad oggi, il disinteresse di una certa parte della politica verso questa categoria non ha mai consentito di trovare soluzioni risolutive nei confronti di un precariato divenuto ormai insostenibile; ha alimentato, invece, un conflitto sociale con coloro che risultano nelle liste di idoneità dei concorsi nel Corpo dei Vigili del Fuoco ed anch’essi in attesa di un’assunzione.
L’insostenibilità di questa vicenda si è acuita negli ultimi mesi a causa della mancata approvazione di numerosi emendamenti presentati dalle forze politiche di maggioranza negli ultimi Decreti Legge di stabilità finanziaria e del cosiddetto “Milleproroghe”. Se fosse stata approvata qualche misura a garanzia
di uno scorrimento più veloce delle graduatorie dei discontinui, il Governo avrebbe potuto dare una piccola speranza a tanti Vigili del Fuoco, precari da troppo tempo, e ciò senza neanche dover aggravare di ulteriori costi lo Stato.
Un atteggiamento inspiegabile da parte di alcuni esponenti politici che pur avendo avuto contatti con i rappresentanti di questa categoria ed essersi impegnati a far valutare le eventuali proposte avanzate, non hanno concretamente dato risposte esaustive in merito creando, in tal modo, una enorme delusione in coloro che oggi sono chiamati a trovare le giuste motivazioni per indossare con orgoglio una divisa che
li renderà nuovamente degli eroi, ma anche degli angeli, agli occhi del popolo italiano.
Il Governo ha il coraggio di dire a queste persone di andare in trincea a combattere senza dare loro nessuna garanzia di un futuro certo per le loro famiglie, ma sfruttando ancora una volta la loro migliore virtù, l’altruismo?
Ha il coraggio di mettere a rischio la vita di tanti padri e tante madri, chiedendo enormi sacrifici, per poi gettarli nuovamente nella condizione di precariato?
Questi lavoratori hanno il diritto di ottenere un piano di stabilizzazione che consenta loro, e alle loro famiglie, di rivedere la luce in fondo a questo tunnel buio del precariato in cui vivono da troppi anni. Tante soluzioni sono state già avanzate e sono sulle scrivanie di molti membri di questo Governo. Presidente, la sua credibilità e la fiducia del popolo italiano sono cresciute, giustamente, in maniera
esponenziale da quando guida il nostro amato Paese; sono certo che non deluderà le aspettative dei Vigili del Fuoco discontinui che da domani risponderanno compatti alla Sua chiamata con assoluta lealtà verso la nostra Repubblica e con assoluta fedeltà nel tricolore.