Emergenza Coronavirus in Italia. Arrivano le indicazioni che riguardano i titolari di partita iva per ricevere il bonus di 600 euro stanziato dal governo per sostenere gli autonomi. Il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte sulla sua pagina Facebook ha dichiarato che le domande per i bonus e gli indennizzi saranno disponibili sul sito dell’Inps dal 31 marzo. “Ai tanti autonomi, alle tante partite Iva dico con chiarezza e trasparenza: questo è solo l’inizio, stanno arrivando altre misure”.
Intanto l’Inps, con messaggio numero 1381 del 26 marzo 2020, ha reso note le procedure di accesso ai servizi web per fare domanda. La procedura ordinaria, nel caso in cui il cittadino sia munito di Pin dispositivo, Spid di livello 2 o superiore, carta di identità elettronica e carta nazionale dei servizi. La procedura semplificata, nel caso in cui si sia sprovvisti degli strumenti previsti per la procedura ordinaria.
L’Inps sta predisponendo anche una nuova procedura di emissione del Pin con il riconoscimento a distanza che consentirà ai cittadini di ottenere, in un unico processo da remoto, un nuovo Pin con funzioni dispositive senza attendere gli ulteriori 8 caratteri del Pin che ordinariamente venivano spediti tramite il servizio postale. Con successivo messaggio saranno forniti maggiori dettagli operativi e la data di avvio del servizio.
Titolari di partite Iva, autonomi, lavoratori agricoli, del turismo e dello spettacolo. Chi rientra in una di queste cinque categorie potrà richiedere il bonus da 600 euro a partire da martedì 31 marzo. Dovrà collegarsi al sito dell’Inps per presentare la domanda online. L’accesso sarà garantito da un codice Pin, che si può richiedere sullo stesso sito. Si clicca su “entra in myinps” e poi su “richiedi e gestisci il tuo Pin”. A quel punto sul proprio cellulare arriverà un messaggio con la parte completa del codice e si potrà accedere all’area riservata alla prenotazione.
I 600 euro netti arriveranno direttamente sul proprio conto entro un mese (l’Iban di riferimento deve essere inserito nella domanda online). Ad assicurarlo è Pasquale Tridico, il presidente di quell’Inps che è il cervellone da cui partono i bonus.
Medici, infermieri e tutti gli operatori sanitari, ma anche il personale delle forze dell’ordine coinvolto nell’emergenza, riceveranno un bonus di mille euro. I bonus sono esentasse. Quando si farà la dichiarazione dei redditi, quindi, non andranno a ingrossare il montante su cui si pagano le tasse.
Cassa integrazione in deroga
Sarà una circolare dell’Inps, attesa a ore, a stabilire se la cassa integrazione in deroga arriverà entro il 30 aprile o qualche giorno prima. Giuseppe Conte, infatti, vuole anticipare il pagamento attraverso le banche. In questo caso il bonifico sul conto del lavoratore arriverebbe entro il 15 aprile.
La cassa integrazione in deroga è uno dei sostegni più significativi che il decreto offre alle imprese e ai lavoratori. Vale per nove settimane in tutta Italia, per tutti i settori produttivi e per tutte le tipologie di aziende, anche per quelle con un solo dipendente. È pari all′80% dello stipendio, fino a un massimo di 1.130 euro. La cassa integrazione in deroga è concessa con decreto delle singole Regioni. Sono le Regioni che devono inviare all’Inps la lista dei beneficiari in modalità telematica. A quel punto l’Istituto fa partire il bonifico nei confronti dei beneficiari. Ma il premier indica un’altra strada, che ha un altro timing. L’ipotesi caldeggiata è che siano le banche a far arrivare la cassa integrazione, sempre via bonifico, sul conto del lavoratore, o in contanti per chi il conto non ce l’ha. Dalla catena Inps-azienda-lavoratore si passerebbe alla catena banche-lavoratore, con l’Inps che provvederebbe a rimborsare gli istituti per i soldi anticipati.
Cosa deve fare il titolare di un’azienda che vuole usufruire della cig in deroga? Deve solo compilare la domanda, inserendo l’elenco dei lavoratori beneficiari. Per accedere alla cassa integrazione ordinaria, invece, le procedure sono già attive sul sito dell’Inps. Bisogna accedere all’area con codice Covid-19 semplificato.
Voucher baby sitter, conta l’ordine di prenotazione.
Il voucher da 600 euro per pagare la baby sitter sarà erogato attraverso un borsello virtuale che sarà creato dentro il Libretto famiglia, uno strumento già esistente e anch’esso virtuale. La domanda si deve inoltrare sul sito dell’Inps a partire dal 31 marzo e sarà lo stesso Istituto a caricare direttamente il valore del buono nel borsello. Basterà associare il codice fiscale della baby sitter al borsello per scaricare il valore della prestazione. Il voucher diventerà spendibile entro la fine di aprile.
Si procederà all’erogazione seguendo l’ordine di prenotazione. E quando finiranno i soldi previsti dal decreto? L’Inps assicura che se le domande dovessero superare il budget a disposizione, il governo è pronto a ricaricare subito il serbatoio. Possono richiedere il bonus i genitori che lavorano, con figli fino a 12 anni di età che sono rimasti a casa perché le scuole sono chiuse. In alternativa al voucher si può chiedere un congedo parentale fino a 15 giorni.
Congedi parentali e 104
Le domande sono già attive sul sito dell’Inps. I congedi parentali sono pari a 15 giorni per chi deve accudire i figli a casa fino a 12 anni di età: la retribuzione è coperta per il 50 per cento. Per chi ha figli con più di 12 anni, i giorni di congedo sono sempre 15 ma senza copertura della retribuzione. Il congedo per i lavoratori che hanno un parente invalido da assistere è di 15 giorni: possono essere chiesti anche in continuità, fino alla fine di aprile.
Bonus per ordinisti (professionisti e ai lavoratori autonomi iscritti agli ordini professionali con enti previdenziali diversi dall’Inps)
Un bonus spetta anche ai cosiddetti ordinisti, cioè ai professionisti e ai lavoratori autonomi iscritti agli ordini professionali con enti previdenziali diversi dall’Inps. Architetti, avvocati, ingegneri, giornalisti e via dicendo. Sono circa 2 milioni. Il governo sta ancora lavorando per individuare l’importo e le modalità di erogazione. Gli ordinisti, infatti, sono considerati dei beneficiari del decreto. Le risorse per il bonus saranno attinte dal Fondo per il reddito di ultima istanza, che ha nella pancia 300 milioni. Ma siamo ancora alla trattativa tra l’esecutivo e l’Adepp, l’associazione che rappresenta tutte le Casse dei professionisti.
Il bonus di 600 euro è atteso ancora anche dai lavoratori autonomi dello sport e dai collaboratori sportivi. Sarà un una tantum per chi è rimasto senza entrate dato che le strutture sportive sono chiuse. Il sostegno va anche a quei tecnici e istruttori, impegnati nello sport dilettantistico, che percepivano finora compensi esentasse fino a 10mila euro l’anno e che rischiavano di rimanere fuori da qualsiasi forma di contributo. Per tutti – società professionistiche e non – c’è la sospensione dei versamenti fiscali, previdenziali e assicurativi fino al 31 maggio (con pagamenti spostati al 30 giugno), mentre chi ha in affitto un impianto pubblico non pagherà il canone.
Pensioni garantite
Nessun problema di liquidità per il pagamento delle pensioni e di tutte le prestazioni erogate dall’Inps. É Tridico a smentire le voci di una difficoltà dell’Istituto a pagare le pensioni dopo il mese di maggio: “L’Inps ha tutta la liquidità necessaria per le pensioni. In ogni caso può contare sui trasferimenti dello Stato. È bene dirlo in questo drammatico frangente per rassicurare il Paese”.