Le conseguenze delle criticità di natura sanitaria che si stanno riversando anche sul mondo produttivo del nostro territorio destano non poche preoccupazioni e per questo c’è bisogno di un intervento straordinario della Regione Basilicata. E’ l’allarme lanciato da Coldiretti Basilicata, in videoconferenza, al governatore, Vito Bardi. “In particolare, per quanto riguarda l’agricoltura e l’agroalimentare lucano – spiega Antonio Pessolani, presidente di Coldiretti Basilicata – evidenziamo che il blocco delle attività del sistema HORECA e le difficoltà oggettive verso il mercato estero, punto di forza dell’agroalimentare italiano e lucano, stanno provocando un ridimensionamento drastico delle esportazioni e un calo significativo degli ordinativi, con l’effetto, purtroppo scontato, di una propensione al consumo al ribasso, specialmente per l’agroalimentare di qualità della Basilicata. Per tali ragioni ci permettiamo di segnalare alcune nostre proposte. A cominciare da azioni di promozione e valorizzazione del cibo made in Basilicata, attraverso una campagna di comunicazione strategica a sostegno del settore agroalimentare per la Promozione del Made in Basilicata. E’ necessaria per combattere la disinformazione, gli attacchi strumentali e la concorrenza sleale che ha portato alcuni Paesi a richiedere addirittura insensate certificazioni sanitarie “virus free” su merci alimentari provenienti dalla Lombardia e dal Veneto, ma ci sono state anche assurde disdette per vino e cibi provenienti da tutta la Penisola, compreso dalla Basilicata”. Secondo Coldiretti Basilicata “con il blocco delle frontiere è a rischio più di un quarto del Made in Italy a tavola che viene raccolto nelle campagne principalmente da mani straniere, tutti lavoratori regolari che arrivano ogni anno dall’estero e anche in Basilicata”. “A livello nazionale, come Coldiretti, abbiamo ribadito la necessità di una radicale semplificazione con la reintroduzione del voucher ‘agricolo’ che possa consentire da parte di studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne dove potrebbero mancano i braccianti stranieri. Come Basilicata – continua Pessolani – occorre intervenire al più presto per mettere a regime e qualificare il sistema di accoglienza degli operai extracomunitari che, sempre di più sono fondamentali per le eccellenze ortofrutticole, compreso il pomodoro, e per tutta la zootecnica lucana evitando i ritardi della scorsa campagna agraria. Forse è proprio in questa fase che è necessaria un’azione coordinata e immediata per favorire la diffusione di un sistema qualificante per l’economia lucana e che si era dimostrato valido nel favorire l’occupazione di qualità e l’emersione del sommerso”. Inoltre la confederazione agricola lucana propone di ” effettuare un monitoraggio delle risorse, dei bandi aperti e dei bandi non attivati al fine di riprogrammare e riorientare le risorse verso quelle attività e quei bandi ad alta incidenza occupazionale, economica e sociale e ad alta efficacia di spesa (filiere e giovani); molte risorse sono ancora da impegnare e spendere quando oramai, a livello europeo e nazionale da tempo si sta già discutendo sulla nuova Politica Agricola Comunitaria 2021/2027″. “E’ dunque quanto mai fondamentale fornire continue e nuove azioni strategiche al PSR 2014-2020, nonché un ulteriore slancio amministrativo. Inoltre, altro elemento cardine per lo sviluppo è l’accesso al credito; questo rappresenta un fabbisogno per tutte le imprese lucane ma, per quelle agricole ed agroalimentari, è oramai un’esigenza di primaria importanza che deve essere soddisfatta nel percorso del rafforzamento degli investimenti innovativi e della capacità competitiva delle stesse”. Altrettanto indispensabile è, infine, “il rafforzamento del ruolo dei Consorzi di Difesa, soprattutto se consideriamo l’importanza che la nuova programmazione assegna alla gestione del rischio in agricoltura”.
Mar 17