Il presidente di Conf.Iva Giuseppe Digilio ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio, al Ministro delle Finanze e al Presidente Inps per chiedere quali criteri siano stati utilizzati per l’accreditamento del bonus di 600 euro ai titolari di partita iva in questa fase di crisi economica provocata dal Coronavirus. Di seguito la nota integrale.
Premessa:
In questo periodo storico, dove la gestione ordinaria è alterata da quella emergenziale, è ancor più importante creare coesione sociale e non difformità di trattamento. Le attese dei lavoratori autonomi, delle imprese e dei liberi professionisti e dei cittadini nei confronti delle Istituzioni sono molto alte e lo Stato, la Pubblica Amministrazione, devono essere punto di riferimento in grado di offrire certezze e soluzioni sostenibili per il futuro e non latori di dubbi e malumori.
In gioco non c’è solo la salute e l’economia dei cittadini, delle famiglie e delle imprese, ma c’è soprattutto la tenuta democratica del paese. E’ necessario, quindi, che in questa situazione chi ha il compito di vigilare sul funzionamento della macchina amministrativa lo faccia con zelo e consapevolezza affinché non passi il messaggio di un paese disorganizzato dove le Istituzioni non siano in grado di tutelare i cittadini.
Gli enormi sforzi che si stanno compiendo, in ambito sanitario da parte di medici, infermieri e personale socio assistenziale, sono davanti agli occhi di tutti, gli sforzi meno visibili, probabilmente, sono quelli che i possessori di partite iva sono costretti a fare sia economicamente sia mentalmente per non subire una sconfittaancor più devastante di quanto si possa prospettare in assenza di un concreto sostegno da parte delle Istituzioni.
Per tanto,
l’Associazione a Tutela delle Partite Iva, Confiva, pur consapevole del momento delicato che il paese sta attraversando, nella certezza che sia stato messo in campo ogni sforzo da parte delle Istituzioni competenti per sostenere, in parte, le perdite economiche dovute al mancato guadagno dei mesi di marzo e aprile
auspica
che, nell’immediato, siano stanziate risorseeconomiche a fondo perduto per le imprese e i lavoratori autonomi. Tali somme concorrerebberoesclusivamente afar fronte a una parte – sia pure irrilevante – delle spese fisse accumulate in questi mesi di chiusura delle attività, nonché una moratoria su tasse e contributi obbligatori, l’abbattimento dei costi fissi – per lo più rappresentati da imposte sui costi di energia, utenze, bolli e tenuta conto corrente bancario – per i mesi di crisi.
Inoltre
rileviamo con disappunto e preoccupazione che il metodo utilizzato dall’INPS per l’accredito del contributo a favore dei possessori di Partite Iva di 600€, non è stato rispettoso di alcuna criterio logico. L’incomprensibile metodologia utilizzata dall’INPS in questa fase non si è rilevata in grado di garantire equità tra tutti i beneficiari. Infatti, a oggi, sono tante le imprese che non hanno ancora ricevuto l’accredito della somma nonostantel’inoltro corretto della domanda,confermato dalla mail di riscontro inviata dallo stesso istituto.
A tal proposito chiediamo,
di poter conoscere quali siano stati i criteri adottati dall’INPS per l’accreditamento della somma di 600€ stanziata dal Decreto Cura Italia e quali siano le future previsioni metodologiche di accreditamento delle somme future ipotizzate dal Presidente Conte e dal ministro Gualtieri.
In attesa di un gentile riscontro,
porgo distinti saluti