Questa mattina si è riunito in videoconferenza il consiglio generale della Fim Cisl. All’ordine del giorno, le modalità per la fase due e le prospettive per lo stabilimento Fca di Melfi. Aprendo i lavori, il segretario generale Gerardo Evangelista ha detto che “la ripresa dovrà essere graduale adottando tutti gli accorgimenti necessari a garantire la massima sicurezza dei lavoratori, come indicato nel protocollo del 14 marzo tra parti sociali e governo, nelle linee guida sottoscritte dai comitati aziendali e negli accordi fatti con i grandi gruppi nazionali, come quello firmato con Fca il 9 aprile che prevede una serie di misure da implementate attraverso il confronto con le rappresentanze sindacali”. Proprio in questi giorni si è tenuta la prima riunione tra i dirigenti dello stabilimento Fca di Melfi e i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza per condividere le misure previste dal protocollo nazionale.
Sotto osservazione la questione dei trasporti che secondo la Fim Cisl si conferma una nota dolente. Il sindacato metalmeccanico della Cisl chiede a Regione e Province di preparare un piano di potenziamento dei trasporti per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori. Tra le richieste, l’incremento delle corse per evitare sovraffollamenti, l’utilizzo di pullman più capienti per rispettare il distanziamento e la distribuzione a bordo di mascherine e guanti.
Il segretario della Fim ha fatto anche il punto della situazione in Fca: “Melfi è il primo stabilimento – ha detto Evangelista – ad applicare le nuove misure anti-contagio previste dall’accordo nazionale di gruppo”. In questi giorni una squadra di 80 persone lavora al ‘pilotino’ per l’omologazione Euro 6D Final della 500X e altre 30 persone sono impegnate nelle prove di affidabilità. Intanto, si guarda con fiducia all’imminente ripartenza produttiva della Jeep Compass. Per Evangelista “anche se la ripartenza sarà parziale, graduale e con un numero basso di lavoratori, darà di fatto una spinta alla ripresa lavorativa dei metalmeccanici lucani”.
Evangelista ha concluso sostenendo che “per la fase due servono regole precise. Molte aziende metalmeccaniche avranno bisogno di modificare l’organizzazione del lavoro poiché l’emergenza secondo gli esperti durerà per molto tempo. Per questo si devono fare scorte adeguate di mascherine, in alcuni casi occhiali protettivi, igienizzanti e mantenere misure che devono dare una elevata sicurezza”.
“Oggi c’è bisogno di buonsenso per proteggere le persone e guardare avanti senza avere paura, sapendo che, in uno scenario inedito, tutto deve avvenire nel rispetto delle normative. La strada maestra deve essere la partecipazione e la condivisione. L’obiettivo deve essere partire piano, bene e in sicurezza coinvolgendo i veri protagonisti che sono i lavoratori, che devono essere sempre dotati di dispositivi di protezione individuale, distanziati, informati e formati, con l’obiettivo di tutelare la vita e il lavoro”.