Soprattutto ai tempi di Coronavirus nelle aree rurali c’è maggiore bisogno di “progetti di comunità” nei quali i valori di solidarietà e benessere sociale da principi diventino buone pratiche. Lo sostengono le donne, i giovani e i pensionati di Cia-Agricoltori insieme per ripensare, alla luce della grande emergenza Coronavirus, più coerenti e, ora, prioritarie forme di organizzazione e produzione, ma anche per rivedere il modo in cui abitare e prendersi cura dello spazio rurale, dando nuovo input, in chiave innovativa, a idee progettuali di carattere sociale. Questo l’obiettivo dell’incontro, in webinar, tra le giunte nazionali delle Associazioni Agia, Donne in Campo e Anp di Cia, a confronto sotto lo slogan “Aspettando Pompei”, l’evento dedicato appunto alle cooperative di comunità, programmato per lo scorso febbraio e poi rinviato a causa della pandemia.
L’iniziativa delle tre associazioni di persona, rientra nel più ampio progetto Cia “Il Paese che Vogliamo” e vuole contribuire, attraverso il coinvolgimento degli associati sul territorio, al processo di rigenerazione delle comunità rurali. Protagonisti, ovviamente, i giovani, i pensionati e le donne del mondo agricolo e agroalimentare, promotori nelle aree interne d’Italia, di un più ampio scambio e dibattito con istituzioni e società civile. Al centro, gli asset indicati da Cia che guardano a un nuovo governo del territorio, all’ammodernamento delle sue infrastrutture fisiche e digitali, alla gestione della fauna selvatica, allo sviluppo di filiere a vocazione territoriale e alla coesione tra istituzioni ed enti locali per il rilancio delle aree interne in Europa.
“Senso di appartenenza, impegno civico, conoscenza, apprezzamento e cura della propria realtà culturale e ambientale, memoria e legame con le generazioni precedenti -secondo i presidenti nazionali di Donne in Campo, Agia e Anp, rispettivamente Pina Terenzi, Stefano Francia e Alessandro del Carlo- rappresentano le colonne portanti di una nuova costruzione, non rigida, ma fluida e flessibile, che affaccia sul mondo in modo aperto e inclusivo, e fa leva sul valore aggiunto che giovani, donne e anziani possono, in modo distintivo, apportare”.
Al webinar hanno preso parte oltre a dirigenti lucani di Donne in Campo, Agia e Anp, anche il presidente nazionale di Cia, Dino Scanavino e il direttore Generale, Claudia Merlino.