Il Segretario Generale Cgil Matera, Eustachio Nicoletti ha inviato una lettera al Prefetto di Matera, al Presidente della Giunta regionale di Basilicata, al Presidente della Giunta Provinciale di Matera e per conoscenza alla Polis Mathera per chiedere la convocazione di un tavolo tecnico, anche in video conferenza, per definire gli interventi necessari per mettere in sicurezza dei centri di accoglienza del territorio lucano.
Oggetto: Emergenza Coronavirus
La Cgil di Matera, consapevole della difficile situazione che l’intero paese sta affrontando con l’emergenza Covid-19 e che impone una grande fermezza per assicurare la salute e la sicurezza in tutti i posti di lavoro quale elemento fondamentale per garantire la salute ai singoli lavoratori e per contenere il rischio epidemiologico a garanzia della salute pubblica, denuncia la condizione di estrema precarietà in cui si ritrovano i centri di accoglienza della provincia di Matera dove i lavoratori e gli extracomunitari presenti vivono in una rischiosa condizione igienico-sanitaria.
Tanto perché le condizioni ordinarie, con l’entrato in vigore del Decreto Sicurezza il 18 ottobre 2018, che ha ridotto in modo sostanziale la quota destinata alla spesa per l’accoglienza (da 35 a 19/21 euro procapite giornaliera) con una forte sforbiciata ai costi dell’integrazione per i richiedenti asilo, ha creato situazione di criticità nel mantenimento di standard adeguati alle necessità richieste.
A ciò si aggiunga quanto ripetutamente sollecitato dalle OO.SS. ai tavoli provinciali e regionali per combattere il caporalato, dalla Regione Basilicata, circa la necessità di attivare interventi per il reperimento di posti letto, con relativi servizi di trasporto, sportello del centro impiego ed il presidio Asm nell’area metapontina e di supporto e di sostegno all’azione delle cooperative che, nonostante le difficoltà oggettive, hanno garantito il servizio di accoglienza.
Tutto questo, considerando la disponibilità di risorse finanziarie per gli interventi rientranti nell’ambito del Progetto SUPREME-PIU, già presentato al ministero del lavoro dalla Regione Basilicata e concordato negli appositi Tavoli presso le Prefetture di Matera e Potenza.
Alla situazione di precarietà ordinaria, oggi, si aggiunge quella straordinaria legata alle necessità in generale di mettere in condizione di sicurezza igieni-sanitarie i centri di accoglienza e nello specifico i lavoratori e le persone accolte nel rispetto dei DPCM e delle Ordinanze regionali sulla prevenzione da COVID-19.
Si ricorderà che nei centri di accoglienza in questione (Marconia e La Martella) le figure professionali sono del tutto insufficienti per garantire una puntuale informazione ed un servizio sufficiente al rispetto delle suddette norme straordinarie.
In particolare i mediatori che dovrebbero aiutare spiegare la situazione di emergenza e le norme comportamentali sono passati da 118 ore settimanali a 10 ore, il medico di struttura è previsto solo a chiamata e solo per i casi di primo soccorso, inesistente l’assistente sociale. Per pulire le strutture si utilizza un numero ridotto e totalmente insufficiente di personale, in part-time e con un tirocinio formativo.
Pertanto, la Cgil di Matera chiede alle SS.VV. di convocare un tavolo, anche in video conferenza per definire gli interventi necessari per mettere in sicurezza i suddetti centri di accoglienza che anticipiamo:
• Aumento delle ore di servizio dei mediatori;
• presidio medico giornaliero;
• assistente sociale che spieghi bene i motivi del “restare a casa”, considerato che nel 90% dei casi gli ospiti sono lavoratori;
• attivazione di un servizio navetta che permetta anche un controllo;
• servizio di lavanderia suppletivo;
• controllo maggiore delle distanze all’interno delle camere;
• garantire maggiore sicurezza a chi lavora all’interno della struttura (per figure amministrative pensare allo smart working; per le figure interne, riorganizzare gli spazi e dotare dei dispositivi di protezione);
• aumento del controllo di polizia.
Infine, riteniamo fondamentale affrontare le condizioni degli operatori/lavoratori affinchè percepiscano gli stipendi di novembre e dicembre 2019 e gennaio e febbraio 2020 e non perdano il lavoro i quali, ad oggi seppur senza retribuzione, con le proprie forze e sforzi hanno garantito il servizio.