Coronavirus, Filt Cisl: “Lavoratori zone industriali senza servizio, nessun controllo sull’applicazione dei protocolli di sicurezza, intervengano i Prefetti”. Di seguito la nota integrale.
La situazione dei trasporti in Basilicata si compone di un nuovo tassello difficile da inserire nel mosaico della mobilità che la regione deve da qui a poco comporre. La FCA annuncia che dal 21 maggio riprenderà l’attività dello stabilimento con 6000 operai, più l’indotto, che dovranno su tre turni raggiungere San Nicola di Melfi da dentro e fuori regione. Lo stesso vale per i lavoratori del Materano addetti al Centro Oli di Viggiano, la cui corsa da fine febbraio è stata annullata e da allora si recano sul posto di lavoro con i propri mezzi. Allo stato attuale nessuno sa come si svolgerà il sevizio e chi ne controllerà la regolarità. L’unica cosa certa è che a fronte di una spesa corrente di 120 milioni di euro per la mobilità in regione e di un servizio scolastico fermo, nelle uniche corse che dovrebbero essere garantite per le zone industriali produttive i lavoratori restano a piedi. Qualcuno dovrà dar conto di questa assurda vicenda perché nell’annoso braccio di ferro fra regione e consorzio Cotrab chi sta pagando il prezzo più caro sono i lavoratori. Per questo crediamo che la trattativa debba spostarsi sul tavolo prefettizio per definire punti importanti come la certezza del diritto per tutti alla mobilità e la sicurezza. Allo stato attuale poche aziende hanno attivato il comitato di sicurezza aziendale e nessuno può darci garanzie sul rispetto dei protocolli 8 e 9 del DPCM del 26 aprile. Per questo è indispensabile la costituzione di un comitato di sicurezza territoriale con compiti di controllo anche del servizio urbano. Incredibile è la situazione del comune di Potenza. Nonostante le decine di mail inviate al sindaco Mario Guarente, che ha anche la delega ai trasporti e a cui spetta dunque la governance del sevizio, non abbiamo ottenuto risposte sulla sicurezza dei lavoratori. Da quanto ci è dato sapere l’azienda Trotta sta distribuendo i dpi ai lavoratori, ma il direttore in Basilicata, Lucio Malatesta, li sta fornendo con criteri del tutto discrezionali, lasciando sprovvisti i lavoratori degli impianti meccanizzati, costretti a svolgere turni concomitanti e a meno di un metro di distanza senza nessuna protezione. Per questo motivo auspichiamo un intervento dei prefetti di Potenza e Matera per mettere ordine su una situazione che sta sfuggendo di mano e che potrebbe portare da qui a poco alla paralisi totale della regione.