Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Uilt, Faisa Cisal e Ugl hanno inviato una lettera al Presidente, al direttore generale e ai direttori delle Fal per chiedere che vengano rispettate le disposizioni previste dal Dpcm per l’emergenza Coronavirus nei luoghi di lavoro e di non aprire conflitti inutili con i lavoratori che chiedono dispositivi di protezione individuale per continuare a lavorare in questa fase di emergenza sanitaria. Di seguito la nota integrale.
ln un periodo in cui il diffondersi del COVID-19 è in continua evoluzione, è obbligo del datore di lavoro adottare tutte le misure atte e necessarie per salvaguardare e prevenire il diffondersi del contagio tra i lavoratori.
Questo non vale per il personale delle Fal, che lavora nella più totale anarchia tentando di tutelare la propria incolumità e quella degli altri.
ln questo scenario di difficoltà e preoccupazione, a cui non tutti sono pronti ad autogestirsi, si commettono azioni non volute ed istintive. L’aver richiesto una mascherina monouso di protezione, per poter prendere servizio, non può essere motivo di contestazione.
Puntare il dito contro chi lavora in situazioni di stress giornaliero è inopportuno e soprattutto disgustoso.
Il personale in questo momento deve essere compreso non ammonito!
La classe dirigente’ delle Fal (quella che sul piazzale di Bari scalo indossa in bella mostra guanti e mascherine), quella che dovrebbe organizzare e dare disposizioni utili per permettere ai lavoratori di esercitare la propria mansione nelle condizioni di massima sicurezza, si atteggia con arroganza e autorità.
Sarebbe più consono un comportamento rispettoso e collaborativo nei confronti dei lavoratori che in prima linea rischiano il contagio.
I l persistere di tale atteggiamento, costringerà codeste segreterie ad autorizzare il personale ad astenersi dalle attivita lavorative qualora le misure di sicurezza non vengano rispettate, come espressamente richiamato dal T.U.D. lgs n.81/2008 all’art.44.
Cordiali Saluti