“L’Informatore Scientifico del farmaco deve essere considerato un consulente del medico, come lo è di fatto e in base a quanto sancito dal D.lgs 219/06: per la Basilicata chiediamo l’accesso negli studi medici di ogni ordine e grado senza particolari limitazioni per i plessi ospedalieri. Certo, nel rigoroso rispetto dei protocolli per il controllo Covid-19”.
Lo dichiara il Segretario Regionale dell’Ugl Basilicata Chimici, Salvatore Maiellaro per il quale, “ambulatori blindati, oltre 500 Informatori Scientifici del Farmaco della Basilicata che periodicamente dovrebbero incontrare i medici, grazie alla loro formazione e preparazione – spiega Maiellaro – viene a loro di fatto impedito con provvedimenti ingiustificati. Se rafforzassimo la sanità territoriale con l’ausilio e supporto dell’Isf si potrebbe avere un’arma in più nell’attuale fase di recrudescenza del virus, ricetta indispensabile, che potrebbe rivelarsi vincente e servirebbe a togliere pressione negli Ospedali dando sostanza a cure domiciliari e residenziali operative durante l’intero arco della settimana. In un momento di dramma – prosegue Maiellaro – il binomio medico/ricercatore del farmaco, per l’Ugl Chimici potrebbe risultare vincente nel percorrere e dare un sostegno nella lotta che si sta combattendo contro il virus. Utilizzare il ruolo dell’informatore medico scientifico – conclude Maiellaro – poteva essere un baluardo dopo la prima ondata del Covid-19 invece, ai vari livelli istituzionali, chi doveva, non è riuscito a programmare e l’epidemia è di nuovo esplosa in tutta la sua forza. Ora per la nostra Basilicata non c’è più tempo da perdere, sollecitiamo il presidente della Giunta Bardi ad impegnarsi a trovare le risorse e iniziative adeguate che servano a sostenere queste idee, per scongiurare gravi ripercussioni di carattere sanitario, territoriale, occupazionale e per assicurare continuità nella informazione farmaceutica a tutti gli operatori sanitari nella Regione”.