Un “Comitato per crisi della Comunità Italiana in Romania”, dove risiedono alcune decine di migliaia di piccoli imprenditori italiani e provenienti dalla regioni del Sud Ie dove il Governo ha decretato lo “stato di emergenza”, è stato costituito per iniziativa dell’Associazione Circolo Imprenditori Italiani in Romania, con il sostegno di Palazzo Italia Bucarest, presieduto dal lucano Giovanni Baldantoni. Palazzo Italia, e la rete organizzata con le associazioni italiane al suo interno, ACIIR-circolo imprenditori,ACI- associazione cuochi italiani , ALB- associazione lucani nei balcani, FIC-federazione italiana cuochi delegazione Romania, sostiene gli Italiani che in questo periodo possono trovarsi in quarantena disposta dal governo Rumeno. La sede di coordinamento periferico presso il Ristorante la Piazzetta in Targu Mures, guidata dallo chef Pietro Benedetto ed il suo team, monitora costantemente la situazione ed è collegato alla sede centrale in Palazzo Italia Bucarest ove il dr. Vernarelli (presidente Aciir) ed il presidente Baldantoni operano per consegna di provviste medicine e quanto necessario o segnalato. È di oggi l’intervento per un cittadino campano che di rientro dall’Italia è stato ammesso per quarantena in uno dei centri istituiti a Bucarest. Un esempio di solidarietà e reciproco rispetto tra la struttura di Palazzo Italia e la ben organizzata struttura di prevenzione Rumena. Si segnala invece ancora l’assenza delle autorità Italiane con la mancanza di una unità di crisi operativa in Consolato, necessaria peraltro in tutti i Consolati Europei per monitorare i rientri, scambiare le informazioni ed assistere i cittadini di qualsiasi Paese.
Palazzo Italia, sostenendo l’iniziativa, ha permesso di assicurare ai nostri connazionali un sostanziale supporto, che al di fuori del valore economico dell’intervento ha considerato a costoro di considerarsi tra amici e fratelli e non abbandonati all’estero al loro destino. Questo esempio concreto – spiega Giovanni Baldantoni – ci ha indotto, quindi, a sviluppare l’iniziativa di realizzare una rete di volontari, i quali in occasioni diverse potranno tramite il nostro supporto alleviare o risolvere le esigenze della Comunità Italiana in Romania. Il Comitato affiancherà per quanto possibile e consentito l’operato delle Istituzioni romene e quello della Diplomazia italiana in Romania, con l’obiettivo di sostenere e di ammortizzare le esigenze della Comunità Italiana in Romania.
Qui, in un buon organizzato sistema di gestione dei rientri con quarantena obbligatorie – evidenzia Baldantoni – stiamo sopperendo ai vuoti delle Ambasciate italiane, prive di unità di crisi.
Occorreva una regia europea dei movimenti, ogni arrivo di aereo andava monitorato in tutta Europa e le varie ambasciate di appartenenza dei cittadini avvisate con note scritte. Così tutto sarebbe stato sotto controllo e salvate allo stesso modo le varie regioni italiane; cosi fa la Romania con strutture disseminate nel Paese.