Nel pomeriggio di lunedì 27 aprile nella sala consiliare del comune di Tursi ho incontrato, su loro richiesta, i parrucchieri ed estetisti della nostra città per discutere dei temi riguardanti il nuovo DPCM varato dal premier Giuseppe Conte che consentirà la riapertura di queste attività solo a partire dal 1 giugno.
Gli artigiani, da più parti, hanno espresso tutto il loro disappunto per questa decisione che di fatto allunga di un altro mese la serrata delle attività nonostante, a loro dire, si possa riprendere anche prima con le dovute precauzioni e rispettando quelle che sono le disposizioni in materia di distanziamento sociale e tutela della salute.
Non rientrando nei poteri di noi Sindaci, in virtù della gerarchia delle fonti di diritto, quello di disporre un’apertura o una chiusura in presenza di un dispositivo nazionale che regolamenta in maniera categorica questa situazione, il sottoscritto ha accolto le istanze presentate dai lavoratori e trasferite, come già fatto dalle associazioni di categoria e dalla Confartigianato rappresentata da Rosa Gentile, al governo regionale e nazionale affinché si possa trovare uno spiraglio per poter anticipare l’apertura di un settore che con la chiusura nei mesi di marzo, aprile e maggio causerà alle imprese di acconciatura e di estetica una perdita economica di 1.078 milioni di euro, pari al 18,1% del fatturato annuo.
Senza contare le ripercussioni negative sul piano occupazionale che vedono a rischio il lavoro di quasi cinquantamila addetti del settore.
La soluzione, come spesso accade, per mettere in comune accordo il legislatore e le esigenze dei cittadini, sta nel mezzo e cioè si potrebbe, come già proposto agli organi competenti, adottare un servizio su appuntamento, che i centri estetici per altro già svolgono normalmente, al fine di evitare gli assembramenti e con tutti i dispositivi individuali di sicurezza sia per chi opera che per i clienti.
In questo modo, anche eventualmente ad orari ridotti rispetto alla normalità, si potrebbe dare un po’ di respiro ad un settore che, come molti, trova inadeguate le misure di sostegno finora varate.
Nella fattispecie, la nostra regione ha un trend di contagi che può consentirci, nel rispetto dei poteri in capo al Presidente della Regione, un allentamento maggiore delle misure di restrizione rispetto alle regioni del nord più colpite dal virus.
Confido nel fatto che al più presto, anche grazie al rispetto rigoroso delle norme che noi tutti abbiamo tenuto in questi mesi, si possa trovare una soluzione che accontenti un po’ tutti e ci porti in dote un’ ulteriore ventata di normalità che tutti noi sogniamo.