Pietro Simonetti, componente del Tavolo Nazionale Anticaporalato del Ministero del Lavoro: “Lavoro e produzione in agricoltura: il ruolo dei migranti. Le cose da fare in Basilicata anche in attuazione del Piano Nazionale Anticaporalato”. Di seguito la nota integrale.
L’informativa del Governo di stamani al Senato sulla situazione produttiva e lavorativa nel comparto agricolo in questa fase ha indicato le misure necessarie relative alla raccolta dei prodotti agricoli, alla commercializzazione e al reclutamento della forza lavoro necessaria per sostenere la catena alimentare.
Il Ministro Bellanova ha proposto l’adozione urgente di una misura di sanatoria per i permessi di soggiorno a partire dai neo clandestini, circa 150 mila, prodotti dalle decisioni del precedente Governo con l’eliminazione dei permessi umanitari, il blocco degli Sprar e di altre norme. In rapporto alle direttive comunitarie per i flussi di stagionali in Europa, adottate dalla Commissione, per il rispetto delle modalità di sicurezza sanitaria e di circolazione il Governo ha precisato gli interventi predisposti per affrontare la mobilità e l’accoglienza dei lavoratori provenienti dai Paesi dell’Est. Si tratta di misure decisive per il Paese per sostenere il comparto anche in vista della fase 2.
Il richiamo sicurezza sanitaria ,alla garanzia dei servizi necessari ed al rifiuto di reintrodurre i voucher, che metterebbe fuori gioco i contratti di lavoro, è funzionale anche alla lotta al caporalato con le nuove norme introdotte e con il Piano Nazionale finanziato dalla U.E.
La questione importante è rappresentata dalla tempistica per il varo della sanatoria e delle attività nei territori. In questo quadro diventa essenziale in Basilicata predisporre gli interventi normati,programmati e finanziati, con oltre 15 milioni ,relativi alla accoglienza, ai servizi di trasporto e di sicurezza socio-sanitaria indicati nei protocolli,in modo particolare nell’area Metapontina e nel Bradano.
L’attrezzatura e l’apertura del Centro di Palazzo, nel rispetto delle nuove norme, è possibile utilizzando in fondi U.E. Occorre anche effettuare il bando, da tempo promesso per i posti letto e servizi, nell’area Metapontina dove la raccolta dei prodotti già impegna alcune migliaia di migranti stagionali, in attesa della realizzazione dei nuovi centri finanziati dal Pon Legalità.
Tocca Prefetti ed alla Regione Coordinare urgentemente le iniziative con le parti sociali e gli Enti Locali valorizzando le esperienze degli anni scorsi e superando alcune criticità sorte nei territori, per evitare la realizzazione di nuovi ghetti da parte dei caporali, colpiti l’anno scorso dalle inchieste della Magistratura e delle forze dell’ordine,in particolare nell’area di Mulini Mattinelle.
Nel 2019 in Basilicata hanno lavorato in agricoltura circa 20.000 migranti. Di questi circa 15.000 sono stagionali in mobilità da altre regione. Una buona parte di questi lavoratori viaggia ogni giorno. Si tratta di predisporre l’accoglienza per quelli che risiedono momentaneamente nei territori. E’ possibile.
Le risorse finanziarie e gli strumenti ci sono. Occorre superare resistenze, lamentazioni, inerzie soprattutto in questa fase drammatica che ha permesso di apprezzare il ruolo della risorsa immigrazione, i lavoratori e le lavoratrici rimasti nei posti di lavoro nei territori a sostenere la catena alimentare, le attività produttive in generale, i servizi il lavoro di cura, l’assistenza agli anziani.