Campane a morto e 110 bare una accanto all’altra in piazza della Libertà a Bari, come simbolo della morte del settore dello spettacolo. E’ l’iniziativa promossa questa mattina da Fedas Puglia, la Federazione Aziende dello Spettacolo che riunisce circa 60 tra le principali aziende e professionisti pugliesi che noleggiano, progettano e allestiscono strutture e tecnologie per lo spettacolo dal vivo.
Tutti coloro che si trovano per lavoro “dietro le quinte” degli spettacoli hanno deciso di scendere in piazza per chiedere aiuti dopo un anno di stop per la pandemia.
Pino Loconsole, amministratore dell’azienda Lucidiscena e presidente regionale Fedas: “Quella di oggi è una installazione simbolica, la rappresentazione dello stato attuale del settore, tutto fermo da un anno, è l’estremizzazione di questa condizione ed è quello che potrebbe diventare il prossimo futuro per le nostre attività, la morte, se non si prenderanno concreti provvedimenti. Le bare sono un simbolo che non ha nulla a che fare con i veri morti che la pandemia purtroppo ci sta lasciando e per i quali abbiamo grandissimo rispetto”.
Su ogni bara uno strumento di lavoro, microfoni, luci, fari, strutture palco, amplificatori e impianti video.
Sono circa 5 mila in Puglia i lavoratori del settore, tra diretti e stagionali.
Nel corso del sit-in, davanti al palazzo della Prefettura di Bari, i manifestanti hanno raccolto firme su un libretto mortuario che sarà poi inviato al ministro Franceschini.