E’ noto che il nostro Paese importa dall’estero circa il 27% di beni agroalimentari, uguali o succedanei a quelli prodotti in Italia. Nel momento in cui verrebbe a mancare quella percentuale, ipotesi che inizia ad essere reale, buona parte della popolazione potrebbe trovarsi privata di molti generi alimentari a breve e medio termine; se ciò malauguratamente dovesse accadere, verrebbero ad essere colpite le basi stesse dello stato di diritto, sulle quali si fondono: la libertà, la democrazia individuale e collettiva. I più colpiti sarebbero i poveri ma anche i meno abbienti, le categorie più fragili e tutti coloro i quali hanno un reddito fisso.
Da qui, la necessità improrogabile di definire e attuare sin da subito un grande piano di sostegno al settore agricolo, in special modo per il Mezzogiorno, non solo per bloccare il processo dell’esodo e dell’abbandono dell’azienda, ma soprattutto per ampliare la base produttiva e potenziarne la produttività e garantire al contempo la platea dei produttori con certezze di reddito e prospettive di sviluppo. E’ dovere, pertanto, di ognuno di noi in questa difficilissima fase, che nessuno sa con certezza quando finirà, adoperarsi affinché vi sia un intervento diretto dello Stato in concerto con i produttori agricoli e le industrie di trasformazione e conservazione e in collaborazione con gli operatori del commercio, evitando posizioni di subalternità e di dominio. In altri termini, è indispensabile garantire l’intera filiera agroalimentare, della quale gli anelli più deboli sono sempre stati i produttori e i consumatori.
Tavolo Verde Puglia e Basilicata, nell’esprimere solidarietà a tutti coloro che ogni giorno lottano per sconfiggere il nemico invisibile, manifesta vicinanza e la stessa solidarietà ai produttori agricoli e ai braccianti.