Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata dall’Ugl Basilicata al governatore Vito Bardi che contiene una serie di proposte per fronteggiare l’emergenza Coronavirus in Basilicata.
Egregio Presidente,
il drammatico momento che sta vivendo la nostra regione, unitamente all’intero Paese, impone un grande senso di responsabilità da parte di tutti e la necessità di partecipazione nonchè di contribuzione di proposte, al fine di ottimizzare le azioni da mettere in campo.
La UGL, in tale prospettiva, nella consapevolezza che le risorse nazionali non possano bastare per ogni necessità, propone l’attivazione, con il documento in allegato, di interventi a valere sui fondi europei del Programma Operativo Regionale, nella certezza che le azioni non potranno interrompersi ma necessiteranno di continuità a medio e lungo termine.
Tanto premesso, si confida in un rapido confronto, da remoto, sulle iniziative che complessivamente si intende mettere in campo.
Certo di cogliere la massima attenzione il Segretario Regionale UGL Emergenza Coronavirus chiede di impegnare e spendere le risorse dei Por, attivare interventi mirati alle esigenze di ogni regione e che possono essere rifinanziate nella prossima programmazione.
Premessa
Il difficile momento economico e sociale che attanaglia il nostro Paese a causa della emergenza epidemiologica da COVID -19, richiede l’attivazione immediata ed efficace di azioni a sostegno delle imprese, delle famiglie, delle fasce piu’ deboli.
Non c’è categoria del Paese che non sia coinvolta dalla crisi e che non debba essere sostenuta. Si tratta di riscrivere le regole, partendo dall’assicurare a tutti i cittadini le medesime opportunità.
Il Governo, a partire dal Decreto Legge 2 marzo 2020, in primis solo per “la zona rossa” ,fino a quello del 9 marzo 2020 che contempla l’intero territorio nazionale, ha attivato misure per assicurare un primo supporto ai cittadini e alle imprese, che per la UGL, ma anche per molte altre forze sociali e politiche, sono apparse fin da subito insufficienti rispetto alle esigenze reali del Paese.
E, seppur in queste ore il Governo ha dato il via ad uno stanziamento di 25 miliardi di euro con un ulteriore scostamento dal deficit, la crisi è talmente radicale che per essere sostenuta anche tale somma appare minima e, soprattutto, non sostenibile nel tempo.
Per la UGL, è necessario individuare azioni che nell’immediato producano effetti ma, ancor di piu’, che possano essere assicurate in un arco cronologico mediolungo, tenuto conto che la crisi è solo all’inizio, visto che il Paese non è ancora uscito dall’emergenza e, allo stato, non sono prevedibili né i tempi e né le modalità .
Tanto premesso, punto di partenza per il sostegno alle azioni economiche e sociali, in aggiunta alle misure nazionali, è rappresentato dalla spesa immediata delle risorse non ancora spese e/o impegnate nei Programmi Operativi Regionali, nell’ottica che gli interventi che saranno finanziati e attivati possono essere ripresentati nella nuova Programmazione 2021/2027, a garanzia dell’efficacia degli stessi e nella consapevolezza che il territorio ha necessità di azioni che siano sostenibili anche nel tempo.
Qualsiasi azione che si mette in campo, deve essere garantita per un tempo costante altrimenti non produrrà, ne’ nell’immediato ne’ a medio termine, alcun risultato.
Tutti oggi hanno una grande responsabilità: evitare gli errori che hanno portato alla “questione meridionale”, rischiando di perpetuare nei prossimi anni una “questione nazionale”.
Proposte
In questa fase cosi’ difficile per ogni regione, appare necessario sfruttare al massimo le risorse gia’ stanziate e disponili nell’ambito dei Por.
Tale necessità è ancora piu reale se si pensa che ogni regione, in questo modo, in aggiunta alle iniziative di carattere nazionale, puo’ calibrare fin da subito azioni mirate sulla propria realità e necessità, sia in ambito sociale che economico.
L’attuale programmazione comunitaria 2014/2020, a seguito delle regole N+3, prevede la spesa nei tre anni successivi al corrente; se ne deduce che le azioni di seguito elencate possono essere sostenute nel prossimo triennio a seconda della disponibilità finanziaria presente in ogni Programma Regionale.
Inoltre, trattandosi di azioni finalizzate all’inclusione sociale e alla crescita e mantenimento delle imprese, sono in linea con gli obiettivi della prossima programmazione 2021-2027, cosi’ da garantire nel settennale seguente la necessaria continuità.
Per importi non superiori ai 50.000 euro i finanziamenti devono prevedere il fondo perduto.
AZIONI PROPOSTE (ad adiuvandum rispetto alle misure nazionali previste dai DPCM del Governo):
PER LE PMI
1) In merito ai finanziamenti ottenuti, favorire al massimo le anticipazioni dei finanziamenti già ottenuti e accelerare i pagamenti. Parimenti rinviare gli adempimenti per coloro i quali hanno ottenuto il finanziamento e non possono rispettare le scadenze,
2)Attivare incentivi e contributi per lo smart working, tenuto conto che non si conoscono i tempi per l’uscita dalla crisi e tale modalità puo’ facilitare il mantenimento la ripresa delle attività;
3) finanziare il credito alle imprese che, in ambito regionale, hanno presentato domande di incentivi, inglobando anche quelle aziende in fase di scorrimento di graduatoria. Per quelle non risultate idonee sarà necessaria l’acquisizione della documentazione. Tale misura aiuterebbe senza disparità la ripresa di tutte le imprese;
4) Attivare bandi a sportello, con procedura d’urgenza, a valere su risorse FSE/FESR, per il finanziamento di progetti di durata annuale finalizzati a ripristinare la domanda/offerta della produzione ed incentivare i lavoratori. I bandi devono essere differenziati per categoria di riferimento (Turismo, Industria, Servizi sociali). I progetti rappresentano lo strumento complessivo per garantire “il ritorno alla normalità”.
PER LE FAMIGLIE
. 1) Fissare Incentivi per la didattica on line, in aggiunta a quanto gia’ previsto, tenuto conto che non tutte le famiglie sono in possesso degli strumenti informatici necessari, specie per gli studenti piu’ a
rischio.
. 2) Concedere i bonus gia’ fissati per gli asili nido anche al nucleo familiare. Laddove le risorse non fossero sufficienti, in questa fase i bonus sono concessi direttamente al nucleo familiare.
. 3) Attivare misure per gli anziani quali i servizi di ascolto e di assistenza. Questo perché non basta dire loro di non uscire di casa .
. 4) Attivare incentivi per le famiglie con a carico diversamente abili, tenuto conto che le famiglie, in tale periodo di crisi, devono necessariamente assicurare loro assistenza presso la propria dimora.
Per tutte le regioni, sono da incentivare, in tempi rapidi, gli Accordi per l’utilizzo della cassa integrazione in proroga, per ridurre gli impatti negativi per i lavoratori e le aziende per far fronte all’attuale emergenza sanitaria.
In ultimo, appare necessario che tutte le regioni predispongano le proroghe sia delle attività finanziate ( con il rischio di non rispettare i cronoprogrammi previsti), sia dei termini di decorrenza dei bandi.