Coronavirus, Uil e Uil Fpl: “Un cambio di passo nella gestione dell’emergenza”. Di seguito la nota integrale.
La nuova “escalation” della pandemia pone una seria ipoteca sulla ripresa dell’economia e sul ritorno del nostro Paese e della nostra regione alla normalità. Con l’allentarsi della morsa del contagio durante i mesi estivi, in gran parte frutto di misure molto pesanti introdotte con il lockdown, ci si è illusi che il peggio fosse passato, ma non è stato così. Eppure l’infuriare della pandemia nel resto del mondo, anche durante i mesi estivi, avrebbe dovuto consigliare prudenza e rigore nell’uso dei mezzi di protezione (mascherine, distanziamento, lotta agli assembramenti, lavaggio mani, ecc..) e portare ad un piano di rafforzamento della sanità, cosa che è avvenuta solo in parte e in modo tardivo.
Si è operato poco sulla prevenzione e ancor meno sul rafforzamento degli strumenti utili ad affrontare con meno affanno il ritorno del contagio. Ora facciamo i conti con ricoveri ospedalieri in forte aumento e con la crescita dei contagi in progressione geometrica. Quello che ci preoccupa ora è che le regioni del Mezzogiorno sono pienamente e diffusamente coinvolte e la Basilicata presenta numeri importanti di contagio e pericolosi focolai, sparsi qua e la, che fanno temere il peggio alla vigilia della stagione invernale. La Regione e il suo sistema sanitario hanno retto abbastanza bene l’urto della prima ondata, ma stanno presentando diverse falle nella gestione di questa nuova emergenza. Bisogna intervenire con la massima urgenza individuando percorsi COVID 19 ad hoc e recuperare nuovi posti letto COVID, atteso che gli 84 disponibili sono già occupati al 60%.
Per fortuna le terapie intensive sono ancora libere e ciò lascia ben sperare, ma dobbiamo predisporre dei posti letto a sufficienza poiché è scientificamente dimostrato che se i malati vengono trattati preventivamente e quelli più seri in ospedale, difficilmente si ricorre alla terapia intensiva. Gli ospedali da campo, per fortuna, grazie ad uno stanziamento di 1,4 milioni di euro da parte del Ministero, possono finalmente essere attrezzati. Si faccia in fretta anche anticipando le risorse da parte della Regione, poiché non c’è più tempo da perdere. Il secondo elemento importante riguarda i tamponi. Il San Carlo sta mettendo in campo quelli molecolari per i pazienti e il personale, il cui referto è disponibile in 20 minuti.
Adesso si vada avanti con una campagna di tamponi generalizzata e diffusa su tutto il territorio, in attesa che il Commissario Arcuri metta a disposizione più tamponi antigeni in modo che questo strumento messo in campo dal San Carlo, in prospettiva, possa essere utilizzato a più larga scala. Come terza cosa è necessaria una vasta campagna di sensibilizzazione della popolazione nell’uso della mascherina, nel lavaggio delle mani, nel distanziamento sociale e nella lotta agli assembramenti. Fino a quando non sarà disponibile il vaccino su larga scala, con il virus dobbiamo convivere perché un nuovo lockdown non ce lo possiamo permettere. Per la sanità il Governo ha stanziato risorse importanti, non ultimi i 4 miliardi annunciati dal Ministro Speranza.
Per la Basilicata significano altre risorse per spingere sulle assunzioni di medici, infermieri, OSS, tecnici, ecc.., perché, per avere più posti letto disponibili, occorre il personale, a partire da quello medico. Con la stessa generosità occorre intervenire sul sistema dei trasporti che fa acqua da tutte le parti. Solo in Basilicata si registra un buco di diverse decine di milioni di euro. Il Governo deve intervenire massicciamente perché ciò influisce sulla tenuta del sistema scolastico e sulle attività produttive, specie quelle ad alta intensità occupazionale.
Ma uno sforzo deve essere fatto anche dagli imprenditori e dal mondo del lavoro che non può fermarsi, ma che, tuttavia, deve operare in assoluta sicurezza rafforzando gli strumenti di lotta al contagio e il ricorso sempre più frequente al lavoro a distanza, ove possibile. Nelle pubbliche amministrazioni prima di tutto, mettendo in essere accorgimenti capaci di conciliare le esigenze dei cittadini con quelle degli operatori e, per i servizi in presenza, stabilire una rotazione tra i dipendenti.
La UIL e la UIL FPL, pertanto, condividono la proposta di istituire una cabina di regia che affianchi la task force e coinvolga il mondo del lavoro e i suoi legittimi rappresentanti, a partire dal Sindacato che è portatore di interessi importanti e determinanti.
La pretesa di fare tutto da soli è pericolosa in un momento nel quale occorre responsabilità e il contributo di tutti per svoltare una congiuntura così drammatica. La Regione prenda in mano con più determinazione questa situazione ed ascolti di più le forze della rappresentanza sociale ed economica che dimostrano ogni giorno senso di responsabilità e cura dell’interesse generale e che però chiedono anche un cambio di passo nella gestione dell’emergenza.