Corso di laurea in Medicina all’Unibas, Cgil: “E’ una opportunità ma senza un piano di fattibilità e chiarezza sulle risorse la strada è ancora lunga”. Di seguito la nota integrale.
La possibilità che anche nella nostra regione venga istituito un corso di laurea in Medicina e chirurgia rappresenta una importante opportunità, sia per l’arricchimento dell’offerta formativa del nostro Ateneo, sia per le ricadute positive che potrebbero aversi sul sistema sanitario regionale.
Centrale e dirimente nel determinare la sostenibilità del progetto è sia la definizione di un piano di fattibilità che, allo stato presente delle cose, non è ancora stato definito, sia la chiarezza sulle fonti di finanziamento del progetto, che devono risultare aggiuntive e non sottrattive al fondo sanitario regionale.
Definire un piano di fattibilità implica la corretta individuazione di tutti i costi di gestione (che nel caso di un corso di laurea in Medicina non sono solo i costi della docenza universitaria) e le relative coperture finanziarie, per dare continuità strutturale all’investimento e all’ambizioso progetto che viene oggi annunciato.
Un corso di laurea in medicina richiede investimenti e interventi infrastrutturali, laboratori, aule, personale tecnico amministrativo, corpo docente, elementi tutti che necessitano di finanziamenti consistenti e pluriennali. Ecco perché, se non ponderato, l’intervento rischia di essere talmente oneroso dal punto di vista economico da far collassare l’intero sistema universitario lucano, già messo a dura prova dai continui tagli al fondo di finanziamento ordinario.
Ribadiamo ancora una volta che l’istituzione del corso di laurea in Medicina non potrà e non dovrà avvenire a spese di risorse dell’attuale fondo sanitario regionale, perché ciò si aggiungerebbe ai sottofinanziamenti della sanità accumulatisi nel tempo mettendo definitivamente in crisi la tenuta dell’intero sistema sanitario regionale. Così come è necessario chiarire che tipo di interazione ci sarà tra il nuovo Corso di laurea e il sistema sanitario regionale.
Solo esplorando tutti gli aspetti relativi a risorse, fattibilità e reali ricadute si potrà scongiurare e sgombrare il campo da scelte riconducibili a interessi che poco avrebbero a che fare con il futuro del nostro Ateneo e della nostra sanità,e sviluppare invece le ricadute positivedi cui beneficerebbe il sistema universitario e il sistema sanitario regionale.