L’Agenzia delle Entrate Riscossione invia di nuovo cartelle esattoriali ai cittadini che sono sempre più spesso in difficoltà con i pagamenti, ma molti di loro non sanno che il debito si può rateizzare, si possono dilazionare i pagamenti o ricorrere alla legge che aiuta i sovraindebitati a esdebitarsi. Le cartelle potrebbero essere impugnate e ottenere il loro annullamento totale o parziale. Sono già tanti coloro che dall’inizio dell’anno si sono rivolti alla società Extinguo per la rateizzazione del loro debito, specie se di importo inferiore ai 120.000 euro. In altri casi i nostri professionisti hanno inoltrato richiesta di accertamento con adesione all’Agenzia delle Entrate, chiedendo la riduzione delle sanzioni. Per due grosse società invece Extinguo ha proceduto con la transazione fiscale, perché queste ultime rischiavano il fallimento e le ha aiutate nella ristrutturazione del debito. La gran parte dei contribuenti può però fare ricorso alla rottamazione e al saldo e stralcio con il Fisco. Questo è quanto ha dichiarato Vincenzo Malfa, amministratore di Extinguo, società con sedi a Matera e Taranto, in questi giorni in cui si sta parlando di “rottamazione quater” e di pace fiscale, mentre famiglie e imprese accusano l’aumento dei prezzi e temono di non riuscire a fare fronte ai pagamenti. Tutto pronto per la tregua fiscale 2023 – ha continuato Malfa – con risoluzione n. 6/E del 14 febbraio 2023 l’Agenzia delle Entrate ha istituito i codici tributo per sanare le irregolarità formali, per il ravvedimento speciale delle violazioni tributarie, per la definizione agevolata delle controversie tributarie e la regolarizzazione degli omessi pagamenti di rate dovute a seguito di acquiescenza, accertamento con adesione, reclamo o mediazione e conciliazione giudiziale. La legge di Bilancio 2023 prevede che le irregolarità, le infrazioni e l’inosservanza di obblighi o adempimenti, di natura formale, che non rilevano sulla determinazione della base imponibile ai fini delle imposte sui redditi, dell’IVA e dell’IRAP e sul pagamento di tali tributi, commesse fino al 31 ottobre 2022, possono essere regolarizzate mediante il versamento di una somma pari a € 200,00 per ciascun periodo d’imposta cui si riferiscono le violazioni e l’Agenzia delle Entrate ha già stabilito il 30 gernnaio scorso le modalità di pagamento in due rate di pari importo entro il 31 marzo 2023 e il 31 marzo 2024, oppure in un’unica soluzione entro il 31 marzo 2023.