Al 31 marzo scorso in Basilicata solo 291 ditte artigiane su un totale di 3.926 imprese hanno ottenuto credito da banche. In un anno il decremento di piccole imprese del comparto artigiano ammesse a prestiti è del 5%. Complessivamente il credito erogato ammonta a 291 milioni di euro (177 milioni in provincia di Potenza e 114 milioni in quella di Matera, con variazioni annue per importi di meno 6,1% nel Materano e di meno 4,2% nel Potentino). I dati emergono da una rilevazione di Confartigianato che considerato “in peggioramento” il trend congiunturale del credito nella nostra regione in generale per le imprese di tutti i settori produttivi. A ‘soffrire’ di più il razionamento del credito sono le imprese di piccola dimensione: a maggio 2015 le aziende fino a 20 addetti hanno registrato una diminuzione dei prestiti del 2,3%, rispetto al calo dell’1,6% evidenziato dal totale delle imprese italiane nel corso dell’ultimo anno.
Denaro più scarso e più costoso: a marzo 2015 un’impresa italiana paga mediamente un tasso d’interesse effettivo del 5,53% sui finanziamenti per cassa riferiti ad operazioni in essere e a rischi autoliquidanti e a revoca. I tassi di interesse applicati alle piccole imprese sono superiori di 272 punti base rispetto a quelli applicati alle aziende medio-grandi.
La classifica regionale del costo del denaro per le imprese vede punte record in Calabria (con tassi medi di interesse sui prestiti all’8,89%), seguita da Sicilia (7,89%) e Molise (7,68%). In Basilicata è pari al 6,77%.Al lato opposto della classifica il Piemonte, con tassi medi di interesse del 4,53%, seguito da Trentino-Alto Adige (4,80%) e Lombardia (5,08%). Il costo del credito per un’impresa calabrese è superiore di 336 punti base rispetto a quello medio nazionale (5,53%) e superiore di 436 punti rispetto al tasso minimo rilevato in Piemonte.
A livello provinciale ‘maglia nera’ per il denaro più costoso a Carbonia-Iglesias (9,83%), seguita da Enna (9,50%), Reggio Calabria (9,20%), Cosenza (9,03%), Crotone (9,00%). In Basilicata: Potenza è al 7,19% e Matera al 6,26%. I tassi di interesse più bassi d’Italia si registrano a Biella(3,24%), seguita da Alessandria (4,32%), Cuneo (4,32%), Provincia Autonoma di Bolzano (4,49%), Torino (4,60%). Il costo del denaro per un’impresa della provincia di Carbonia-Iglesias è quasi doppio (430 punti base in più) di quello medio nazionale e triplo (659 punti base in più) rispetto al tasso minimo rilevato a Biella.
“Il rapporto di Confartigianato – commenta Rosa Gentile, vice presidente nazionale con delega al Mezzogiorno – conferma che ad essere colpite dal razionamento del credito sono soprattutto le imprese artigiane che operano al Sud: a marzo 2015 lo stock di finanziamenti è diminuito del 5%, pari a 2,4 miliardi in meno nell’ultimo anno. Il calo dei prestiti all’artigianato prosegue da due anni e a marzo 2015 si osserva una accelerazione del fenomeno rispetto al -3,8% di dicembre 2014 e al -3,5% di un anno prima. Le dichiarazioni di ottimismo delle banche italiane – sottolinea ancora l’esponente di Confartigianato – si scontrano dunque con la realtà vissuta dagli imprenditori. Soprattutto per gli artigiani e le piccole imprese il denaro rimane più scarso e più costoso rispetto a quello erogato alle aziende medio-grandi e in confronto a quanto avviene nella media europea. Un presupposto fondamentale per la ripresa consiste nella fiducia che le banche accordano ai progetti di investimento degli imprenditori. Quanto tempo è passato da quando il Premier definiva gli artigiani “gli eroi del nostro tempo” e dopo gli 80 euro ai lavoratori dipendenti prometteva 80 miliardi di tasse in meno!. L’auspicio – conclude Gentile – è che nel “masterplan per il Sud” annunciato a settembre ci sia posto anche per l’artigianato e le pmi”.