Al 30 settembre 2017 i prestiti alle imprese artigiane della Basilicata, per un totale di 242 milioni di euro (172 milioni a medio-lungo termine e 70 milioni a breve termine) hanno subito una diminuzione annua del 9,4%. La flessione è stata più marcata in provincia di Matera con meno 11% (93 milioni complessivi) rispetto alla provincia di Potenza (149 milioni). Lo riferisce il Rapporto del Centro Studi Confartigianato su dati Artigiancassa da fonte Banca d’Italia.
L’analisi dei prestiti all’artigianato –sottolinea il Rapporto – evidenzia a settembre 2017 uno stock, comprensivo delle sofferenze, concesso al comparto di 39,1 miliardi di euro, con una diminuzione in un anno di 3,9 miliardi, pari al -9,0%. Sul peggioramento della performance dei prestiti lordi pesa il calo delle sofferenze. A settembre 2017 si stima che il calo del 9,0% dei prestiti lordi (era -5,8% a giugno 2017) alle imprese artigiana risulti dalla composizione di un calo delle sofferenze del 14,0% (-4,4% a giugno 2017) e di una riduzione del 7,8% dei prestiti al netto delle sofferenze (-6,1% a giugno 2017).
A settembre 2017 l’artigianato rappresenta il 4,8% del totale dei prestiti alle imprese, ma nell’ultimo anno il calo di 3,9 miliardi di euro del comparto spiega per il 7,1% la diminuzione complessiva di 54,9 miliardi di euro rilevata per i prestiti al totale delle imprese. In una prospettiva di lungo periodo si osserva che in cinque anni (settembre 2012- settembre 2017) i prestiti all’artigianato si sono ridotti complessivamente di un quarto (-25,5%), pari a 13,4 miliardi di euro in meno: il calo è oltre una volta e mezzo quello registrato dal totale imprese (-15,6%) e si riduce di 0,6 punti percentuali della quota del comparto sul totale dei prestiti alle imprese. L’analisi della distribuzione territoriale dei prestiti all’artigianato evidenzia che il Centro-Nord assorbe l’83,4% dei prestiti all’artigianato – il 34,0% nel Nord-Ovest, il 30,0% nel Nord-Est ed il 19,4% nel Centro – ed al Mezzogiorno va il restante 16,6%.
Per tornare alla Basilicata l’Ufficio Studi Confartigianato ha diffuso la serie storica della dinamica tendenziale dei prestiti all’artigianato negli ultimi due anni per sostenere che il dato di settembre 2017 è il “peggiore in assoluto” (a settembre 2016 era meno 4,1% e a settembre 2015 era -6,9%) mentre l’incidenza dei prestiti ad imprese artigiane sul totale delle imprese è del 7%.
“La situazione – afferma Rosa Gentile, dirigente regionale e nazionale di Confartigianato – e’ sempre piu’ allarmante: il calo dei prestiti e’ indice di una sofferenza e di una difficolta’ ad accedere al credito per le piccole imprese artigiane e ad una propensione ad investire piu’ bassa che in passato, a causa delle prospettive incerte”. Secondo Gentile “gli incentivi legati a Industria 4.0 hanno funzionato, ma occorre rendere stabile l’opportunita’ per le imprese, anche le medio piccole, di rinnovarsi per restare al passo coi tempi accedendo a un credito accessibile e non, come accade troppo spesso, quasi impossibile”.
Altro punto debole è il costo del credito: una piccola impresa italiana paga un tasso di interesse effettivo pari al 7,07%, superiore di ben 301 punti base rispetto al 4,06% pagato da un’azienda medio-grande. Una situazione davvero paradossale – dice Gentile -i dati mostrano che le micro e piccole imprese, in particolare proprio quelle lucane, si caratterizzano per un rischio inferiore in termini di credito, ma pagano comunque un tasso di interesse superiore a quello applicato alle aziende medio-grandi.
Ripartiamo dalla legge annuale delle piccole e medie imprese che allinei tutte le misure di politica economica e sociale al principio europeo ‘Pensare innanzitutto al piccolo’. Bisogna ripartire dai territori, valorizzando chi, come le imprese artigiane lucane, crea lavoro e sviluppo, le piccole imprese, che rappresentano più del 90% del nostro tessuto produttivo e danno lavoro a circa il 65% degli addetti”. “L’unica azione che può funzionare – insiste la dirigente di Confartigianato – è quella finalizzata al vero sviluppo, puntando a costruire territori ‘a misura’ di piccola impresa: con leggi semplici e chiare, con un fisco leggero, un credito orientato alla competitività ed incentivi all’innovazione digitale, con una formazione che unisca scuola e lavoro, il sapere e il saper fare, una nuova Legge quadro sull’artigianato che superi vincoli di settore, dimensione e professione”.
Nella foto Rosa Gentile