Riceviamo e pubblichiamo la nota del consigliere regionale Castelluccio a sostegno della manifestazione degli agricoltori del Metapontino
Sono con gli agricoltori di Montalbano Jonico mobilitati in queste ore, rispondendo alla nuova iniziativa dei consiglieri comunali Enzo Devincenzis e Marcello Maffia, per non far morire di sete e di speculazioni di mercato le proprie aziende. Lo afferma Paolo Castelluccio (Forza Italia) vice presidente del Consiglio Regionale sottolineando che l’agricoltura montalbanese e del metapontino sta attraverso forse la fase più difficile dell’ultimo decennio per una serie di fattori combinati. Intanto gli annunci tranquillizzanti del Governo Regionale su come affrontare la carenza idrica – aggiunge – sono attesi dai fatti concreti proprio dall’inizio della nuova settimana. La denuncia, non certamente nuova, di Devincenzis secondo cui ci sono problemi strutturali incancreniti quali la lesione del manto bituminoso della diga di Montecotugno, che ha sversato a mare milioni di volumi idrici, la mancata attivazione della traversa Sarmento e l’occlusione della galleria Agri-Sinni, che avrebbero dovuto portare acqua nell’invaso di Montecotugno, non può essere sottovalutata. Far arrivare più acqua a Montalbano richiede interventi a breve e medio termine come richiesto dagli agricoltori montalbanesi legittimamente in stato di agitazione. E francamente affidare al Consorzio di Bonifica anche funzioni di forestazione come vorrebbe fare la Giunta non mi sembra proprio una buona idea tenuto conto delle enormi difficoltà del Consorzio a svolgere già i compiti assegnati con mezzi e personale inadeguati. Si snaturerebbe comunque il ruolo del Consorzio che va rifondato. C’è inoltre la necessità di ricercare un’intesa con la Puglia – dice Castelluccio – perché il sacrificio di razionalizzazione dell’acqua sia equamente ripartito tra le due comunità. Il crescente malessere dei produttori agricoli che dopo la perdita del raccolto rimasto, considerate la gelata di gennaio ed il raccolto delle drupacee andate al macero per una endemica crisi di mercato, temono per agrumi, susine, kiwi, olive, kaki, orticole, percoche va compreso senza ricorrere a comunicati di precisazione che purtroppo non precisano niente e anzi dimostrano di non avere piena consapevolezza della drammaticità della situazione.