Crisi delle imprese del Trasporto Pubblico Locale, intervento sezione della Basilicata di ANAV (Associazione Nazionale Autotrasporto Viaggiatori). Di seguito la nota integrale.
In data 7 febbraio 2020 l’Associazione ANAV aveva denunciato in una pubblica conferenza stampa, tenutasi presso Confindustria Basilicata – l’ormai irreversibile stato di crisi delle imprese del Trasporto Pubblico Locale.
La crisi si è ulteriormente aggravata a causa della pandemia di Covid-19, causando l’azzeramento dei ricavi, visti i dati relativi al traffico non già brillanti considerato il livello precedente alla crisi pari al 17%.
In questo stato di cose il sistema delle imprese si è fatto portatore delle necessità delle nostre istituzioni di garantire sia il diritto alla salute sia il diritto di un servizio pubblico necessario a mantenere in vita le sole funzioni ritenute di prima necessità.
Pur comprendendo l’impegno istituzionale volto a tutelare e garantire tali prioritarie attività, lo stesso sistema di imprese ha atteso invano che le medesime istituzioni provvedessero quantomeno ad elaborare quegli interventi utili a scongiurare il collasso del sistema, secondo la stessa logica delle terapie intensive per combattere Covid-19 in casi di elevata gravità.
Ciò lo si afferma in quanto – con l’auspicio di una uscita (che si spera essere prossima) da tale stato di emergenza dovuto alla pandemia – riteniamo che sia utile mantenere in vita anche la nostra attività perché alla ripresa possa essere un mezzo essenziale a riallacciare i contatti umani e sociali e a supportare tutte le attività economiche presenti sul nostro territorio.
Sempre in data 7 febbraio abbiamo anticipato l’apertura necessaria delle procedure di mobilità, utili per permettere alla fine dell’attuale periodo di proroga (31 marzo 2020) la più ampia libertà di disporre della forza lavoro da parte delle istituzioni nella scelta di un nuovo gestore per la continuazione del servizio pubblico svolto dalle nostre imprese.
Così non è stato!
Pur nella disponibilità ad attendere un qualche segno che attivasse una presa di coscienza che imponeva l’obbligo delle Parti a produrre una minima proposta utile a superare l’ineluttabile scadenza temporale degli eventi, abbiamo compreso solo un cosa: il completo abbandono!
A tutto questo diciamo no!
Noi siamo della nostra terra e ci compenetriamo nelle sue difficoltà.
Il senso delle responsabilità non ci abbandona e perciò, quale segno tangibile del nostro impegno – dopo la consultazione con tutte le imprese – si è ritenuto necessario, quale forma impropria di aiuto al grave momento che stiamo vivendo e di massima vicinanza e rispetto verso i nostri dipendenti che in un momento difficilissimo stanno garantendo il diritto alla mobilità in Basilicata, di “sospendere” la procedura attivata all’inizio di febbraio 2020 e recentemente conclusa con l’incontro avvenuto con l’Ufficio Lavoro della Regione Basilicata il giorno 20 febbraio scorso.