Il crollo degli investimenti nelle costruzioni del 10,1%, registrato nel 2020 dall’Osservatorio congiunturale Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili), si è abbattuto con conseguenze ancora più pesanti sulle 1033 ditte artigiane del settore che operano in provincia di Matera a cui si aggiungono poco più di 80 società artigiane di capitali e di persone. Lo evidenzia Confartigianato Matera in una nota della presidente Rosa Gentile.
Confartigianato riferisce che il 2020 per il comparto edile artigiano nel Materano si è chiuso a “tasso imprenditoriale zero” con 61 nuove iscrizioni e 61 cessazioni mentre le ditte di lavori specializzati (676) si confermano le più numerose; a seguire le ditte di costruzione edifici (344). A queste si aggiungono gli artigiani della filiera delle costruzioni, dagli installatori di impianti idraulici e termici, ai manutentori, ecc.
“Condividiamo le valutazioni di allarme dell’Ance – è scritto nella nota – in quanto le misure emergenziali a sostegno della liquidità messe in campo dal Governo stanno per esaurire i propri effetti, mettendo a rischio la tenuta delle imprese di costruzioni, penalizzate ancora di più a causa della nuova definizione di default. Una nuova tegola sulle imprese del settore che già dal 2007 al 2017 hanno subito un taglio del 70% dei finanziamenti”.
Per quanto riguarda l’occupazione, preoccupa il calo delle ore lavorate. Confartigianato ricorda che a novembre 2020 per la Basilicata sono state erogate dall’Ebab, in otto mesi, attraverso il Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato (unico soggetto che paga la cassa integrazione nel Comparto) complessivamente 8.346.244,16 di euro per la cassa integrazione guadagni, aggiungendo che sono in media circa 3mila i lavoratori dipendenti di imprese artigiane beneficiari del sostegno al reddito.
Inoltre si è verificato un crollo a due cifre per i permessi di costruire. Nei primi 6 mesi del 2020 -13,6% permessi per nuove abitazioni e -39% permessi per edilizia non residenziale.
Quanto al Superbonus del 110% le aspettative sono di un impatto positivo tenuto conto che la misura fiscale produrrebbe nel Paese un incremento di 64 mila posti di lavoro e, considerando anche i settori collegati, potrebbe raggiungere i 100 mila posti di lavoro aggiuntivi. Le attese dei titolari di ditte edili artigiane sono adesso rivolte alle risorse del Recovery Fund, alla capacità di mettere in campo misure di semplificazione e accelerazione e alla ripresa dei cantieri di opere pubbliche.