Di seguito il testo integrale della lettera aperta inviata all’assessore all’agricoltura della Regione Basilicata, al presidente e al comitato direttivo del Consorzio di bonifica di Basilicata da Francesco Mario Malvasi (Tavolo Verde Puglia Basilicata)
Le copiose pubblicazioni sulle gestione delle acque pubbliche, rivelano come circa il 40% della preziosa risorsa si perde nella frase di trasferimento dall invasi sino a luoghi di utilizzo finale: tanto per intenderci vengo erogati per uso plurimo, 400 milioni di metri cubi ma solo 240 raggiungono l’utenza finale; questa è rappresentata in primo luogo dal potabile, dall’agricoltura e dal settore industriale.
Gli enti preposti alla gestione del bene comune rappresentato dall’acqua in Basilicata sono diverse; in primo luogo la società “Acqua del sud” spa che ha sostituito EIPLI a partire dall’1 gennaio scorso, l’autorità del bacino, l’Acquedotto Lucano ed il Consorzio di Bonifica, regionale con apposita legge del 2017 conosciuta come “nuova disciplina in materia di bonifica integrale irrigazione e tutela del territorio”.
Quindi tanti enti strumentali a cui va imputata la responsabilità della buona gestione delle acque lucane così come ad essi vanno imputati gli sprechi e le perdite lungo il sistema della rete di conduzione ivi compresa quella per l’irrigazione.
Alcuni dati ci segnalano come le maggiori perdite della preziosa risorsa avvengono lungo le obsolete e fatiscenti condotte consortili ma anche per incuria è incapacità.
Si calcola che il 35% dei volumi di acqua assegnati all settore agricolo non arriva sui campi ma si perde come si suol dire per strada; ingiustificate perdite non imputabili all’ utenza ma solo al Consorzio di bonifica
E pure l’ente per legge organizza l’attività di bonifica integrale ed irrigazione quali azioni di interesse pubblico finalizzato a garantire fra le altre cose la provvista la regimentazione e la razionale utilizzazione delle risorse idriche a prevalente uso irriguo; la tutela quantitative e qualitativa delle acque irrigue in definitiva la salvaguardia e la valorizzazione dell ambiente dello spazio rurale e del paesaggio agrario il tutto si dovrebbe rispiegarsi su un quinto del territorio regionale pare circa 210mila ettari di cui 80 Mila serviti da impianti irrigui collettivi.
Coinvolge più di 100mila ditte consorziate di cui circa 40 Milà interessate all esercizio irriguo con un contributo di circa 4 milioni e 400mila il che significa che i produttori agricoli versano per prenotazioni e consumo di acqua riguardevole somma di 4 milioni di euro e un tributo fisso che va da 20 ero a 180 per ettaro.
La parte più alta dei contributi arriva dagli imprenditori dell’ Metapontino, calcolata intorno a 2 milioni e 800mila euro per una superficie asservita di circa 60mila ettari e per l’irrigazione di circa 10mila ettari per un volume di acqua compreso tra i dieci e i quindici milioni di metri cubi dati che si riferiscono all pregresso e negli ultimi 2 anni le prenotazioni si sono ridotte parimenti i volumi richiesti grazie alle tecniche di risparmio idrico messo in atto dagli agricoltori.
Ciò nonostante la mala gestione si sono registrati danni rilevanti sia di culture arbore sia alle colture erbacee per i quali danni i produttori agricoli chiedono a chi di competenza il giusto e congruo intennizzo così come si chiede la riapertura dei termini di prenotazione irrigua effettiva erogazione dei volumi prenotati attraverso un servizio razionale basato su sani criteri di programmazione sulla trasparenza di dati relativi alla disponibilità idrica e i fabbisogni delle unità produttive Tavolo Verde Puglia Basilicata con la presente ripropone all attenzione di chi in indirizzo un problema che ha carattere economico, sociale occupazionale; si coglie l’occasione per invitare alla Festa dell’agricoltore” del 24 e 25 agosto a Marconia l’assessore regionale al ramo, il presidente del Consorzio di bonifica regionale, la rappresentanza in quota a Coldiretti, C.I.A. Basilicata e Confagricoltura Basilicata per un ulteriore approfondimento e determinazione