“Dopo che l’esecutivo europeo ha ufficializzato la bozza dell’Atto Delegato relativo alle misure per la crisi della frutta estiva, così come è emerso dal tavolo sulla crisi del settore ortofrutticolo convocato dal Ministro dell’Agricoltura Martina, sarà determinante, se si vogliono rendere realmente efficaci le misure, che il nostro Governo si adoperi sin dalle prossime ore per modificare il provvedimento europeo”. E’ il commento della Cia lucana che sottolinea il vero e proprio crollo delle quotazioni di pesche e nettarine, che sono ormai tra il 30-40% al di sotto dei costi di produzione. Oltre all’andamento climatico sfavorevole, tra le cause della crisi la concomitanza delle produzioni europee in concorrenza e il costante calo dei consumi domestici.
Ci sono aziende agricole – riferisce la Cia – che stanno pensando di estirpare i pescheti con i frutti maturi pendenti, perché raccogliendoli si oltrepasserebbe la soglia di redditività e anche per gli ortaggi l’annata è disastrosa. Una situazione insostenibile nelle campagne dove, in sostanza, si sta diffondendo l’idea di non raccogliere il prodotto perché i prezzi non coprono i costi di produzione: si tratta di grandi quantitativi di pesche, ma anche susine, cocomeri, meloni e tanti ortaggi danneggiati dalle ultime piogge.
Rispetto ai provvedimenti deliberati dall’Europa per il comparto delle pesche e nettarine – ossia i ritiri dal mercato del prodotto per la distribuzione gratuita e le azioni di promozione – la Cia, insieme alle altre organizzazioni di categoria che aderiscono ad Agrinsieme, ha richiesto che gli interventi di ritiro non siano limitati alla sola distribuzione gratuita, che il provvedimento venga esteso anche ad altre produzioni e che soprattutto i tempi di attuazione siano i più rapidi possibili, ovvero entro la settimana in corso. È stata inoltre richiesta anche una maggiore semplificazione delle procedure. Ciò al fine di dare risposte immediate ai produttori di pesche e nettarine, tra i primi e più pesantemente colpiti sia dalla crisi estiva. Abbiamo anche manifestato l’esigenza di programmare uno sforzo straordinario nel settore della promozione delle produzioni ortofrutticole italiane, per far comprendere ai consumatori l’importanza della stagionalità delle produzioni, del legame tra qualità agroalimentare e territorio e dell’importanza di consumare produzioni ortofrutticole italiane, visto che nel settore degli ortofrutticoli freschi ogni prodotto può essere commercializzato solo se si indica il Paese di provenienza.
Per la Cia l’ennesima crisi dell’ortofrutta è un problema solo delle imprese agricole ma dell’intera economia del territorio in termini di occupazione ed indotto.
Le conseguenze sono immaginabili: di fronte a una mancanza di reddito quale imprenditore è disposto a continuare la propria attività? L’agricoltura è molto importante per l’economia specie del Metapontino, il settore ortofrutticolo in particolare per la produzione di pesche e nettarine. Considerando anche l’indotto che muove il comparto nel campo dei servizi, dei trasporti, dell’occupazione. Un drastico ridimensionamento della frutticoltura rappresenterebbe un forte impoverimento per tutta l’economia provinciale materana, il problema quindi non è soltanto “agricolo” ma è un problema sociale che riguarda l’intero territorio, del quale la comunità deve essere consapevole.
Ago 21