Nicola Benedetto, capogruppo IdV, interviene per commentare i dati diffusi dalla CGIA di Mestre dopo l’ennesimo suicidio avvenuto a Roma.
I dati diffusi dalla CGIA di Mestre, dopo l’ennesimo suicidio di un imprenditore avvenuto nella giornata di mercoledì 4 aprile 2012 a Roma, sono allarmanti. In termini assoluti, a fronte di 150 suicidi per ragioni economiche registrati nel 2008, nel 2010 (ultimo anno disponibile) i gesti estremi per motivi economici sono saliti a 187, mentre i tentativi di suicidio sono passati da 204 a 245. Sono dati di fonte Istat che, tra l’altro, non consentono di riconoscere, per tutti i suicidi, la professione svolta da queste persone. In Basilicata, non credo dobbiamo aspettare il suicidio di imprenditori-operatori economici per correre ai ripari. E se dunque da parte del Presidente e dell’Assessore alle Attività Produttive Marcello Pittella non si vuole accogliere le mie continue sollecitazioni per individuare una strategia a favore delle pmi di ogni comparto produttivo almeno si segua l’esempio della Regione Veneto che ha annunciato l’istituzione di un fondo di solidarieta’ col fine di evitare i suicidi tra i piccoli imprenditori. La Regione Veneto, che presentera’ questa iniziativa nelle prossime settimane, ha allo studio un provvedimento di legge, con un plafond di 6 milioni di euro, che costituira’ una prima risposta a questa grave emergenza.
Sempre la Cgia di Mestre registra che nel 2011 ben 11.615 aziende (di cui 38 in Basilicata) hanno chiuso i battenti per fallimento, un dato mai toccato in questi ultimi 4 anni di grave crisi economica. Un record che ci segnala quanto siano in difficoltà le imprese, soprattutto quelle di piccole dimensioni che, come ricorda la CGIA, continuano a rimanere il motore occupazionale ed economico del Paese. La stretta creditizia, i ritardi nei pagamenti e il forte calo della domanda interna sono le principali cause che hanno costretto molti piccoli a portare i libri in Tribunale. Purtroppo, questo dramma non è stato vissuto solo da questi datori di lavoro, ma anche dai loro dipendenti che in almeno 50.000 hanno perso il posto di lavoro. E il fallimento di un imprenditore non è solo economico, spesso viene vissuto da queste persone come un fallimento personale che, in casi estremi, ha portato decine e decine di piccoli imprenditori a togliersi la vita.“
Quanto all’annuncio dell’Assessore alle Attività Produttive Pittella (entro i prossimi tre mesi la Regione Basilicata emanerà un Avviso pubblico, rivolto alle Piccole e Medie Imprese, per la concessione di contributi, con la formula del credito di imposta, per l’acquisto di beni strumentali materiali ed immateriali come impianti, macchinari, attrezzature, brevetti e licenze) la limitatezza delle risorse messe a disposizione dalla Regione Basilicata per questa iniziativa, dai 15 ai 50 mila euro ad azienda, spiega da sé l’inadeguatezza dell’ennesima misura tampone. Ed è tanto meno convincente l’intesa per rifinanziare i Confidi tra Unioncamere e Assoconfidi nella cosiddetta ”guerra” al credit crunch che minaccia le imprese italiane. Non saranno certo i Confidi a risolvere il problema del credito.
Ribadisco al Presidente e all’Assessore Pittella: la Basilicata può cogliere la crisi come possibilità di rilancio ma ci vogliono, innanzitutto, buona volontà e predisposizione all’ascolto e al confronto”.