Crisi settobre mobile imbottito appulo-lucano, intervento Cobas-Lavoro Privato e Usb-Lavoro Privato. Di seguito la nota integrale.
La posizione di Cobas-Lp e Usb-Lp per trovare una soluzione all’annosa crisi del Mobile imbottito Appulo-Lucano è da tempo focalizzata su due pilastri imprescindibili. Il primo è costituito dall’esigenza di valorizzare il divano Made in Italy e per raggiungere questo obiettivo non si può non valorizzare il lavoro di chi produce il Divano Made in Italy. Mentre, il secondo si concentra nel superamento della mono-cultura della produzione dei divani, in quanto siamo convinti che ogni territorio tenuto in vita da una qualsiasi mono-cultura produttiva, da cui dipende l’intero sistema economico, sia un territorio fragile e la minima disfunzione all’azienda egemone genera effetti traumatici all’intero tessuto socio-economico locale.
Per questo dalle Istituzioni abbiamo rivendicato lo stanziamento di risorse economiche, non solo per l’innovazione del processo produttivo di Natuzzi Spa, ma per formare nuove competenze professionali diverse dal tappezziere e dintorni. Quindi, apprezziamo che Regione e Arpal Puglia abbiano finalmente avviato il Progetto Gol, con cui si darà la possibilità ai cassintegrati pugliesi di acquisire competenze di Antennista, Tecnico per la gestione dei rifiuti, Addetto alla segreteria, Pizzaiolo, Cassiere, Tecnico della logistica portuale e tante altre professioni ricercate dai mercanti. I corsi si terranno nel periodo 12 giugno-12 agosto 2023 e avranno durata da un minimo di 70 ore ad un massimo di 210 h. Inoltre, è prevista un’indennità di frequenza di 6 Euro ad ora.
Tuttavia, la crisi del Mobile imbottito non coinvolge solo la Puglia, ma anche la Basilicata. Che fa dunque l’Amministrazione regionale lucana a riguardo? Nulla. Non partecipa alle Cabine di Regia istituite per monitorare la situazione della Natuzzi Spa, non si occupa di costruire un’alternativa alla mono-cultura del Mobile imbottito, non sa che il territorio materano, pullulante anni fa di piccoli, medi e grandi opifici in cui si assemblavano divani per committenti di tutto il mondo, adesso è diventato un deserto occupazionale.
Pertanto, ancora una volta invitiamo l’Amministrazione regionale di Basilicata ad interrompere il suo lungo torpore e operare a favore dei suoi rappresentati disoccupati, cassintegrati e lavoratori a rischio licenziamento.