Il Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, insieme ai Ministri dell’Agricoltura di Francia e Spagna, ha sollecitato l’attivazione di misure eccezionali da parte della Commissione europea sulla crisi che colpisce i produttori di frutta estiva, in particolare di pesche e nettarine. In una lettera hanno ribadito la necessità di un intervento, urgente e per un periodo determinato, per fronteggiare lo stato di crisi che continua a colpire il settore, ma soprattutto i produttori di frutti a nocciolo, in particolare di pesche e nettarine, nei principali paesi produttori.
Tante le cause della crisi. Innanzitutto le temperature superiori alla media primaverile hanno provocato una precocità e un accavallamento dei calendari di produzione e commercializzazione dei tre Paesi, nonché l’eccedenza dei prodotti sui mercati nazionali. Le piogge persistenti e le temperature fresche nei mesi di giugno e luglio hanno causato un calo della domanda a livello locale e comportato un peggioramento della qualità e della durata dei prodotti. Inoltre, la crisi in corso in Ucraina e Russia, mercati tradizionali per frutta e verdura europee, ha fortemente limitato le esportazioni. Questa situazione ha portato ad un drastico calo dei prezzi che non coprono i costi di produzione, e che genera forti preoccupazioni tra i produttori, che hanno intrapreso le azioni di protesta di luglio.
È inoltre notizia da poco battuta dalle agenzie quella inerente l’embargo della Russia sui prodotti agroalimentari provenienti da UE, USA, Canada, Australia e Norvegia.
“Ci auguriamo al più presto una risposta concreta da parte del Commissario all’agricoltura Dacian Ciolos alla richiesta di intervento, soprattutto dopo la nostra mobilitazione in Italia e all’estero, che ha anche portato la settimana scorsa ad una lettera analoga da parte dei produttori agricoli aderenti al Copa-Cogeca” ha affermato il Presidente Nazionale della Coldiretti Roberto Moncalvo. “Non possiamo permetterci ulteriori ritardi nell’intervento, occorre fare presto perché la situazione rischia di compromettere la sopravvivenza dei nostri frutteti; si tratta di salvare un comparto strategico dell’agroalimentare che in tutta Italia dà lavoro a più di centomila persone, ma che è entrato in difficoltà anche a causa del calo dei consumi, crollati di oltre il 30 per cento negli ultimi 15 anni”.
Da qui un rischio per la salute dei consumatori con il consumo di frutta estiva che è sceso sotto il limite dei 400 grammi al giorno consigliato dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), ma anche per i produttori di pesche e nettarine, a cui vengono pagate pochi centesimi, al di sotto dei costi di produzione, con il pericolo di portare all’abbattimento delle piante.
Secondo il Presidente Regionale della Coldiretti di Basilicata nonché membro di Giunta Nazionale dell’Organizzazione Piergiorgio Quarto “Per salvare il settore la Coldiretti ha chiesto al Governo una serie di interventi che diano al settore migliori prospettive per il futuro, tra cui la regolamentazione del sistema degli sconti e delle vendite sottocosto nella grande distribuzione organizzata, un meccanismo di formazione dei prezzi che parta dai costi di produzione e maggiori controlli sul rispetto delle norme di commercializzazione e sui prodotti di importazione, troppo frequentemente spacciati per italiani e ha sostenuto la richiesta che il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina ha fatto alla Commissione Ue per l’utilizzo di quanto previsto dal Regolamento comunitario 1308/2013 (Ocm Unica), con un intervento straordinario per la frutta estiva (pesche e nettarine, angurie, meloni, ecc.) che riguardi sia soci sia non soci di organizzazioni ortofrutticole. Una decisione questa che potrebbe aiutare tanti nostri produttori, del Metapontino ma non solo”.
Ago 08