Sul fronte disoccupazione in Val d’Agri si sta delineando una guerra tra la generazione compresa tra i 18 e i 29 anni che può utilizzare una serie di benefici nazionali e regionali finalizzati ad abbattere il costo del lavoro e gli over30 anni che sono fortemente penalizzati. A segnalarlo è il Csail in una nota a firma dell’Ing. Filippo Massaro che riferisce di aver raccolto alcune segnalazioni di padri di famiglia con più di 30 anni di età, con contratti a tempo indeterminato o di apprendistato, che hanno avuto il preavviso di licenziamento. Non è possibile che normative nazionali e regionali, interpretate a proprio piacimento da titolari di piccole attività commerciali e produttive, con l’opportunità di legge di ricevere agevolazioni in busta paga ed anche sui contributi dei nuovi assunti – aggiunge Massaro – permettano di licenziare i lavoratori in attività da anni per essere sostituiti dai giovani dell’età tra 18-29 anni . Quelli che hanno superato 30 anni sono fortemente penalizzati senza giusta causa e si devono considerare già vecchi ?
In Val d’Agri dunque – continua la nota del Csail – si sta diffondendo una tendenza che persino i sindacati sottovalutano. Tanti sono stati licenziati dalla sera alla mattina che hanno perduto il posto di lavoro avendo una famiglia a carico con bambini e mutuo per la casa da pagare.
Di qui gli interrogativi di Filippo Massaro: in Basilicata un lavoratore a 30 anni è già vecchio ? Come devono vivere e sfamare una famiglia questi disgraziati che sono stati licenziati ? Non potendo lavorare per vivere e per pagare bollette e mutuo della casa dovranno perdere la casa e tutti i sacrifici fatti in questi anni ? Si può mai pensare che molti di questi lavoratori devono inventarsi altri mestieri, magari illegali, per poter vivere ?
Lo stesso sindaco di Viggiano Cicala che nei giorni scorsi ha illustrato i risultati del bando occupazionale e l’istituzione della “bacheca lavoro” deve correre ai ripari sia attraverso lo strumento che mette insieme domanda e offerta lavorativa che con gli aiuti all’occupazione, grazie all’impiego delle royalties del petrolio, perché under29enni e over30enni abbiano uguali diritti ed opportunità di occupazione dignitosa. Ci sono soldi sufficienti – continua la nota – per tutti a condizione che si utilizzino realmente per l’occupazione, si snidino gli imprenditori furbi che pur di attingere agli aiuti di Viggiano creano sedi fittizie-provvisorie a Viggiano o che fanno la “cresta” sulla paga degli assunti. Infine, l’arrivo dei siciliani in Val d’Agri continua a rappresentare un tema da affrontare senza alimentare steccati di campanile o anche in questo caso guerre tra disoccupati. L’allarme diffuso nella valle è però amplificato – spiega Massaro – dalle notizie di arresti di diversi dirigenti e operai siciliani “in odore di mafia” assunti dall’Eni in trasferta per lavoro da noi.