“Dedicherò la giornata del primo maggio all’ex direttore della sede RAI Basilicata, Fausto Taverniti, che mi aveva sollecitato per una iniziativa a Matera già due anni fa. A lui, professionista e amico personale dedicherò l’iniziativa”.
Lo ha detto il segretario nazionale Confial, Benedetto Di Iacovo, che ha organizzato un’iniziativa in cui si parlerà ampiamente del rapporto tra sindacato e cultura. L’appuntamento è a partire dalle ore 9 presso l’Hotel San Domenico di Matera. I lavori saranno coordinati dal giornalista Pierantonio Lutrelli. Dopo i saluti del primo cittadino, Raffaello De Ruggieri, seguirà l’intervento celebrativo del 1 maggio, con la relazione del segretario nazionale Benedetto Di Iacovo. Successivamente si terrà un simposio, moderato dal giornalista, Paride Leporace, che vedrà a confronto diversi esponenti politici, parlamentari, uomini di cultura e del mondo accademico: il senatore Gianni Pittella, l’onorevole Mirella Liuzzi, il senatore Pasquale Pepe, l’onorevole Michele Casino, il senatore Davide Faraone, il prof. Maurizio Ballistreri, il dott. Francesco Prudenzano e il prof. Mario Caligiuri.
Nel corso dei lavori, a cui parteciperanno circa 200 quadri del sindacato provenienti da diverse regioni italiane.
Il binomio cultura-lavoro è stato sempre al centro della filosofia che ha ispirato l’azione del sindacato. Proprio per queste ragioni il segretario nazionale della Confial, Benedetto Di Iacovo, ha voluto fortemente organizzare – in occasione delle celebrazioni per il Primo maggio, nella Città dei Sassi, nell’anno della sua consacrazione di Capitale Europea della Cultura – un’iniziativa in cui si parlerà ampiamente del rapporto tra sindacato e cultura.
L’appuntamento è a partire dalle ore 9 presso l’Hotel San Domenico di Matera.
I lavori saranno coordinati dal giornalista Pierantonio Lutrelli.
Dopo i saluti del primo cittadino, Raffaello De Ruggieri, seguirà l’intervento celebrativo del 1^ Maggio, con la relazione del segretario nazionale Benedetto Di Iacovo. Successivamente si terrà un simposio, moderato dal giornalista, Paride Leporace, che vedrà a confronto diversi esponenti politici, parlamentari, uomini di cultura e del mondo accademico: il senatore Gianni Pittella, l’onorevole Mirella Liuzzi, il senatore Pasquale Pepe, l’onorevole Michele Casino, il senatore Davide Faraone, il prof. Maurizio Ballistreri, il dott. Francesco Prudenzano e il prof. Mario Caligiuri.
Nel corso dei lavori, a cui parteciperanno circa 200 quadri del sindacato provenienti da diverse regioni italiane, verranno tratte azioni e prospettive molto importanti da sottoporre agli organismi istituzionali.
Di Iacovo, è un sindacalista di lungo corso, esperto di politiche del lavoro ed economia sommersa. La Confial, sotto la sua direzione è una realtà di tutto rispetto. L’organizzazione nazionale è infatti presente in 67 province e in 14 regioni, nonché firmataria di 19 CCNL (contratti collettivi nazionali di lavoro).
“E’ giunta l’ora -afferma il segretario Di Iacovo- di affrontare il problema tra Cultura e formazione dei quadri nel sindacato. Da troppo tempo non si parla del rapporto tra cultura e sindacato. Tutti convengono che quest’ultimo sia “produttore” di cultura, anche se ne beneficia poco ed è carente nel socializzarla. Molto diffusa – prosegue il leader della Confial – è stata e lo è ancora nel sindacato, soprattutto in alcune confederazioni, la riluttanza ad affrontare questo problema.
Tutti ormai avvertono, giustamente, il problema di una nuova stagione di formazione sindacale e culturale, quale elemento essenziale di predisposizione politica al cambiamento delle generazioni sindacali. Una formazione che non si limiti alla rivisitazione di itinerari storici del sindacato, a volte fatta per “dovere di ufficio” o per pura esercitazione retorica ma che invece, sia capace di concorrere a ristabilire un concreto equilibrio tra bisogno e risposta di formazione vera e a produrre nuove provocazioni culturali nei gruppi dirigenti ormai assopiti o inglobati nel quotidiano. E’ necessario invece, ed è questo che faremo come Confial in questo confronto a più voci- conclude Di Iacovo – ritrovare nuovi stimoli ed offrire chiavi di lettura capaci di adeguare le strategie sindacali alla società che cambia, all’avvento della intelligenza artificiale e di industria 4.0 e far si che cosi la cultura nel sindacato non diventi solo la ricerca pura o elaborazione di idee astratte riservate a pochi “stregoni”, ma quell’insieme di ricerca diffusa ed applicata, dibattito su idee e proposte, elaborazione e sperimentazione di progetti reali, pregni di ideali e valori vissuti, scelte etiche e comportamenti personali coerenti”.