Cuzzupi (Ugl Scuola): “E’ il momento di ripensare la scuola”. Di seguito la nota integrale.
I ragazzi protestano, il personale è disorientato, le famiglie perplesse. La scuola deve essere qualcosa di diverso e noi siamo pronti a confrontarci per costruirla!
La pandemia non è ancora passata, i problemi evidenziati non hanno trovato alcuna soluzione, il precariato rimane tale nonostante i diversi concorsi sbandierati che per mai risolvono la questione di fondo, il rispetto verso la classe docente, a partire dagli stipendi, è ormai ai minimi termini, ecco, questa è la situazione dell’Istituzione scolastica.
“Si – afferma il Segretario Nazionale dell’UGL Scuola Ornella Cuzzupi–” siamo al punto che se non si determina al più presto una vera e propria riforma complessiva dell’Istituzione scolastica, anche i tanto paventati sogni derivanti dal Pnrr (che sembra ormai la panacea a tutti i mali) si infrangeranno sullo scoglio della realtà. La scuola va ricostituitanel suo complesso e l’occasione fornita dal momento non può essere gettata al vento!Gli eventi che si stanno verificando ormai quotidianamente dimostrano come si sia arrivati al capolinea e il voler proseguire su tale strada comporta una sciagurata visione del futuro.”
Il Segretario Cuzzupi continua: “L’edilizia scolastica, il sistema d’immissione di forze nuove negli organici con meccanismi più aderenti la realtà e meno burocratizzati, la rivisitazione del processo che deve condurre i ragazzi verso il mondo del lavoro, il rispetto dovuto e la valorizzazione delle figure professionali sino ad arrivare all’analisi critica e propositiva della struttura pedagogica stessa sono temi da mettere sul tavolo subito. Un confronto per il quale il Ministero deve mostrare il coraggio sino ad ora mancato e misurarsi, attraverso idee e progetti, con tutti non solo con chi li fa comodo. È banale – sottolinea la sindacalista – dire che la scuola non è formazione professionale, certo ma la scuola deve essere preparazione al lavoro in maniera seria e sicura. Poche ore di alternanza che appaiono più come “sfruttamento d’immagine” che come contributo serio alle logiche educative sono prive di senso e possono generare, come è stato, drammi difficili a comprendere e sui quali hanno ragione i ragazzi a protestare. Occorre che la scuola prepari al domani e lo faccia in ogni suo aspetto. Circostanze come quella legata al prof. Morabitosono il chiaro riferimento di come non sia possibile immaginare una scuola fuori dal mondo o uguale dappertutto. Occorre che sia posta massima attenzione ai territori, la scuola deve rappresentare il concime per la crescita dei luoghi e delle logiche di legalità. I docenti non possono, ne devono essere lasciati soli in preda all’approssimazione come la pandemia ha dimostrato. Per questi motivi invitiamo il Primo Ministro e il Ministro Bianchi ad un confronto aperto e pubblicoche serva a tracciare le linee perun futuro della scuolache non sia fatto solo di chiacchiere e soldi da spendere senza una corretta programmazione.”
Feb 21