“Passare dall’idea di solidarietà caritatevole a programmi e progetti pubblici (politiche sociali) come il Reddito Minimo di Inserimento che dovrebbe concretizzarsi in Basilicata all’inizio del nuovo anno, dimostrando che la solidarietà anche di fronte alle difficoltà di finanza reginale non è una “mission impossible” è il modo migliore per superare ritualismo e retorica nei messaggi della politica per il Natale”. Lo sostiene Maria Luisa Cantisani, segretaria regionale di Italia dei Valori, che aggiunge: “riscoprire il senso autentico della solidarietà è compito innanzitutto di chi fa politica perché se viene meno la solidarietà viene meno anche la democrazia e perché non possiamo tollerare l’atteggiamento, consapevole e non, di cancellare il diritto di avere diritti. Noi di Italia dei Valori, invece, – continua – stiamo intensificando l’impegno per l’affermazione dei diritti coniugando i vari significati di solidarietà, da quello civile, a quello di affermazione della dignità, alla pari opportunità nelle condizioni di vita. Proprio come stiamo facendo in tema di pensioni con la stragrande maggioranza dei pensionati lucani che vivono sotto le 500 mila euro al mese. Il capitolo pensioni in Italia è un ferro caldo che brucia non solo per chi non ne vedrà mai una o arranca con quella che ha ma soprattutto per quelli che godono di pensioni da sogno, alla faccia dei cittadini. 90mila euro, 30mila euro sono cifre che in un Paese come il nostro devono scomparire. La riforma Fornero ha giocato un ruolo centrale in questo squilibrio ed è uno dei motivi per cui deve essere cancellata per ripensare ad un nuovo sistema pensionistico più equilibrato, che superi la formula del dualismo tra assistenza e previdenza. Un primo blocco può essere tolto dall’introduzione di una flessibilità in uscita, in linea con tutti gli altri paesi europei, che la prevedono già a fine carriera. Abbiamo tante pensioni miserabili e ancora troppe, purtroppo, pensioni d’oro ed il Governo deve procedere il più velocemente possibile per per eliminare quest’ingiustizia. Altro diritto negato è quello del lavoro perché la disoccupazione continua ad essere il tallone d’Achille del nostro Paese che ha registrato il maggior incremento del tasso di disoccupazione, salito dal 12,3 di settembre al 13,2%. Un dato che riflette l’emergenza sociale ed economica da risolvere: creare lavoro. C’è una proposta di legge che Italia dei Valori ha depositato in Parlamento. Puntiamo a far crescere il Paese, ricostruendo il mercato del lavoro, ridotto a pezzi da quella riforma ed a difendere i diritti dei lavoratori. Tra i punti della nostra proposta di legge, prevediamo di risolvere il nodo degli esodati favorendo l’accesso alla pensione a coloro che abbiano sottoscritto gli accordi entro il 31 dicembre 2011; una flessibilità dell’età pensionabile da accompagnare ad una riforma del sistema previdenziale tale da garantire il ricambio generazionale e l’abolizione della pratica delle dimissioni in bianco, che pone le donne in uno spazio discriminatorio che comprime le loro opportunità professionali. Ci aspettiamo che, alla conta dei fatti, nessuno si tiri indietro e dimostri che, oltre gli spot che ai cittadini non servono, c’è una volontà concreta e reale di abolire quella riforma. In sintesi – conclude Cantisani – rivendichiamo un modo di fare politica più vicino ai bisogni dei cittadini per scongiurare il pericolo di mettere in discussione la coesione sociale”.